Rimasero gli ospedali e gli ospizi delle Nazioni estere, delle Corporazioni (confraternite) e degli ordini ecclesiastici. ma la volontà di concentrare l´Assistenza in un solo luogo spinse Innocenzo XII (Pignatelli 1691-1700) a mettere in opera (1693) un ospizio per la gioventù abbandonata, seguendo il primitivo progetto di Innocenzo XI (Odescalchi 1676-1689) su un terreno di quest´ultimo, subito dietro il Porto di Ripa Grande. I giovani erano inquadrati dai Fratelli delle Scuole Pie e comprendeva spazi per manifatture artigianali, cui venivano assegnati gli ospiti in condizione di lavorare, come: Lanificio, fabbrica della seta, fabbrica degli arazzi e stamperia. Un giudizio di Adone Palmieri ci dice quanto questo accostamento fosse efficace, ancora nel 1862: “Vi si lavorano pure cotante altre cose di arti liberali e meccaniche, che in ogni anno nella solenne Festa, il dì 29 settembre, espongonsi, fra un grande concorso di gente alla pubblica esposizione; tal che San Michele vera scuola politecnica, è il piú grande e magnifico istituto d'Europa, anzi nel suo genere, unico nel mondo». Nel 1704, Clemente XI (Albani 1700-1721) incaricò Carlo Fontana (1638-1714) di erigere un carcere minorile, adiacente all’ospizio, dalla parte di Porta Portuense. Nel 1708, lo stesso papa fece aggiungere, dalla parte opposta un ospizio per uomini e donne anziani e invalidi. Nel 1735, Clemente XII (Corsini - 1730-1740) fece aggiungere, di seguito, da Ferdinando Fuga (1699-1782), un carcere femminile, di fronte alla Porta Portuense. Nel 1790, Pio VI (Braschi - 1775-1799) aggiunse un Conservatorio per Zitelle, dalla parte di Via del Porto. Nel 1835, la chiesa, iniziata da Carlo Fontana , per Clemente XI, e lasciata incompiuta, fu terminata da Gregorio XVI (Cappellari - 1831-1846), per opera di Luigi Poletti (1792-1869). Nel 1871, acquisita dal Comune di Roma, le attività del San Michele cessarono, ad eccezione della parte carceraria minorile, che fu trasferita a Tor Marancia (1938), sotto il nome di Istituto Romano di San Michele. Il Riformatorio rimase attivo fino al 1972. Il resto dell´edificio, già dopo la seconda guerra mondiale, ospitò numerosi sfollati e, in seguito, dei “senza tetto”, fino ad essere dichiarata inagibile, per mancanza di manutenzione. Acquistata dallo Stato italiano (1969) e restaurata (1973), ospita uffici delle Belle Arti.
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