Molto ben introdotto nell’ambiente artistico romano, nel 1819, sposò la figlia dello scultore Vincenzo Pacetti (1746-1820) e, rimasto vedovo (1822), sposò (1836) la pittrice Luigia Terziani che, alla morte del marito ottenne da papa Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti – 1846-1878) il permesso di seppellirlo nella chiesa di San Giuliano dei Fiamminghi (vedi via del Sudario - San Eustachio), come da desiderio da lui espresso nel testamento. La lapide fu scolpita da Luca Carimini (1830-1890) quando, molto prima dell’inizio della sua carriera di architetto (1868), teneva una bottega di lapicida (artigiano che esegue iscrizioni sul marmo). (fonte: A. L. Genovese, Monumenta: Memoriali di Artisti nelle Chiese di Roma, Roma 2024)
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