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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_di_S_Andrea_della_Valle-Chiesa_omonima-Facciata (13)

ALEXANDER SEPT P M S ANDREAE APOSTOLO AN SALVTIS MDCLXV

Segue Testo:

Nel 1557, la chiesa di San Ludovico fu ceduta, dai monaci di Farfa, alla Compagnia dei Savoiardi e Piemontesi che, in occasione del riconoscimento ufficiale (1597) della loro Compagnia da parte di Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini - 1592-1605), decisero di costruire una loro propria chiesa, dedicata al SS Sudario, la quale sussiste tuttora nella via omonima [vedi Via del Sudario (Sant’Eustachio), album dedicato alla chiesa del SS Sudario].
La chiesa di San Ludovico fu demolita, nel 1602, per la costruzione del convento dei Teatini, a servizio della nuova chiesa di Sant’Andrea della Valle.
La tradizione indica che la chiesa di San Sebastianode via papae” (perché prospicente il percorso dei Papi nel giorno del loro Possesso, risalente al V secolo) si trovava nel luogo dove la matrona romana Lucina avrebbe ritrovato il corpo del Martire, che sarebbe stato da lei trasportato nelle catacombe omonime, fuori le mura.
Questa chiesetta, nella prima metà del XVI secolo, fu data ai padri Teatini, i quali vi stettero fino al 1591, quando fu demolita per la costruzione della nuova chiesa. Il culto del Santo fu mantenuto con la dedica, nella nuova chiesa, della terza cappella a sinistra, entrando.
La cappella di Sant’Andrea - i Teatini dovettero costruirla nel cortile del palazzo Piccolomini [costruito, dal cardinale, da Enea Silvio Piccolomini (1405-1464), poi papa Pio II (1458-1464)], che era stato loro donato da Costanza Piccolomini d'Aragona (1553-1610), nel 1582, perché ne facessero il loro primo convento a Roma, a condizione di erigere una chiesa dedicata al Santo, protettore di Amalfi, di cui la Piccolomini era contessa.
Il convento durò fino al 1590, quando l’allargamento della via Papalis, voluto da Sisto V (Felice Peretti – 1585-1590), comportò la demolizione, tra l’altro, del palazzo Piccolomini (furono demolite anche le tre chiese sopra menzionate).
In compenso della perdita del convento e della cappella di Sant’Andrea, fu permesso ai Teatini di costruirne uno nuovo affiancato da una nuova chiesa, prospicente la via Papalis allargata.
Mecenate dei lavori di costruzione della nuova chiesa fu il cardinale Alfonso Gesualdo (1540-1603), che propose gli architetti Giacomo della Porta (1533-1602) e Pier Paolo Olivieri (1551-1599), mentre i Teatini preferivano Francesco Grimaldi (1543-1613).
I lavori della chiesa, a navata absidata unica, con quattro cappelle per lato e transetto, iniziarono nel 1591, con il contributo dei tre architetti, i quali iniziarono le fondamenta della chiesa ed arrivarono a coprire la navata nel 1599.
La morte del cardinale Guastaldi interruppe i finanziamenti e il cantiere rimase fermo fino 1608, quando il cardinale Alessandro Peretti di Montalto (1571-1623), nipote di Sisto V, fornì i mezzi per la loro continuazione e un nuovo architetto, Carlo Maderno (1556-1629).
Maderno terminò la navata, amplificò la crociera, realizzò la cupola (1620-1622), la tribuna e la sacrestia, ma i lavori terminarono nel 1650, quando la chiesa fu consacrata.
Tuttavia i lavori della facciata non erano neppure iniziati, infatti questa fu realizzata, su progetto del Maderno, da Carlo Rainaldi (1611-1691), solo tra il 1655 e il 1665. Questi lavori furono finanziati dal cardinale Francesco Peretti di Montalto (1595-1655), nipote del cardinale Alessandro ed, in parte, anche da Alessandro VII (Fabio Chigi – 1655-1667), il cui stemma si trova al centro della facciata.
Nel 1873, con l’esproprio dei beni degli Ordini religiosi, furono concesse, ai Teatini, alcune stanze del convento, funzionali alla gestione della chiesa.
Poi, con il Concordato (1929), tra Vaticano e regime fascista, la proprietà tornò ai Teatini che la detengono tuttora. La chiesa è titolo cardinalizio dal 1960.

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