Piazza dei Caprettari (R. VIII – Sant’Eustachio) (vi convergono via di Santa Chiara, via Monterone, limitata a nord da piazza Sant'Eustachio)
La piazza si chiamò così, perché vi convenivano i mercanti di affari e specialmente la vendita dei capretti e degli abbacchi. Perché le contrattazioni potessero farsi in rapporto ai prezzi per la vendita al pubblico, stabiliti dal Presidente della Grascia [1] dopo la macellazione, si metteva bene in vista su una tabella, all’angolo di via Monterone, l’ultimo editto del calmiere [Nel 1778 l’abbacchio si vendeva a 2 bajocchi e 2 quattrini = circa 14 centesimi per libra (circa 333 grammi)]. I mercanti, in seguito, emigrarono a piazza della Rotonda (Pantheon) ed alla salita dei Crescenzi.
Sulla Piazza, il palazzo dei Lante, edificato dai Medici circa nel 1513, passò ai Lante nel 1558. I Lante, originari di Pisa, ebbero nel 1381 un Pietro, senatore di Roma.
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[1] ) Grascia indica l’insieme di cose che si comprano sul mercato degli alimenti.
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