Nel 1888, il Comune di Roma, nel progetto il riordino urbano del quartiere del Getto, aveva in programma la demolizione degli edifici che avevano ospitato le Cinque Scole (vedi Piazza delle Cinque Scole – Sant’Angelo). La Comunità Ebraica, che aveva ottenuto una parte di quel terreno per poter costruire la Sinagoga di Roma, aveva indetto un concorso d’architettura, già nel 1896. Di questo concorso risultarono vincitori, a pari merito, due studi di architettura: quello Attilio Muggia (1861-1936) e quello degli architetti Vincenzo Costa (+1904) e Osvaldo Armanni (1855-1929), ma l’accordo con il Comune di Roma saltò e la costruzione della Sinagoga non ebbe seguito. Questi stessi vincitori furono richiamati, nel 1897, quando la Comunità acquistò il terreno attuale e, dopo la rinuncia dell’architetto Muggia, i lavori iniziarono, nel 1901, secondo il progetto Costa-Armanni, e terminarono nel 1904, quando la Sinagoga fu consacrata dal rabbino Vittorio Castiglioni (1840-1911). Durante la Seconda Guerra Mondiale il Tempio fu testimone di numerosi episodi di repressione nazi-fascista: la raccolta dell’oro, estorto, sotto ricatto di rastrellamento del Ghetto, da Herbert Kappler (26-28 settembre 1943); il sequestro della Sinagoga che restò chiusa dal 1943 al 1945 ed il rastrellamento del Ghetto, il 16 ottobre 1943 che radunò 2091 ebrei, uomini donne e bambini, per deportarli nei campi di concentramento tedeschi (ne ritornarono 101).
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