Piazza Costaguti (R. XI – Sant’Angelo) (vi convergono: vicolo in Publicolis, via in Publicolis)
la piazza prende il nome dal Palazzo dei Costaguti [1], marchesi di baldacchino [2], edificato nel 1600 per il Cardinale Francesco Albani, ha pitture dell’omonimo pittore Francesco Albani (1578-1660), del Domenichino (1571-1641), del Guercino (1591-1666), del cavalier d’Arpino (1560-1640), di Giovanni Lanfranco (1581-1647) e di Giovanni Francesco Romanelli (1617-1663).
La predica alle Zoccollette [3], durante la quale gli ebrei dovevano restare, come nella sinagoga, col capo coperto, fu trasferita, senza obbligo di frequenza, da Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti - 1846-1878), nel 1847, in quel piccolo tempio, oggi dissacrato, ch’è sulla piazza Costaguti che serve di negozio ad uno scarparetto. Una lapide, oggi scomparsa, ricordava che la piccola chiesa era stata edificata “con elemosine di pie persone l'anno 1759 [4]". Dedicata a Santa Maria del Carmine, detta del Monte Libano, la cappella venne costruita nel 1759 e restaurata nel 1825. L’immagine è ora a San Carlo ai Catinari.
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[1] L’ingresso principale del Palazzo Costaguti si trova in Piazza Mattei (vedi - Sant’Angelo)
[2] Giurisdizione feudale (era la denominazione che nel Seicento veniva consuetudinariamente attribuita, inizialmente, ai marchesi romani, che godevano di un feudo con effettiva giurisdizione). La piazza fu detta “del Pubblico o di Santacroce dalla chiesa in Publicolis”.
[3] Vedi “Via delle Zoccolette” - Regola.
[4] Una lapide che sostituisce quella antica.
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