Era stato edificato, nel 204, dagli “argentarii et negotiantes boari huius loci”, cioè dai banchieri e dai commercianti di buoi del Foro e dedicato alla famiglia dei Severi e, in particolare, agli imperatori: Settimio Severo (193-211), Caracalla (211-217) e Geta (211-212), figli di Settimio. Erano altresì onorate: Giulia Domna (c.170-217), seconda moglie di Settimio e madre di Caracalla e di Geta e Fulvia Plautilla (c.182-212), moglie di Caracalla. Personaggi che erano tutti rappresentati sul nostro arco. Nel 205, in seguito alla soppressione, su ordine di Caracalla, di Gaio Fulvio Plauziano (+205), padre di Fulvia Plautilla, fu pronunciato il divorzio tra questa e l’imperatore Caracalla. Nel 212, dopo la morte di Settimio Severo, Caracalla fece assassinare il fratello e fece decretare la “damnatio memoriae”, per il fratello Geta e per la ex moglie Flavia Plautilla. La damnatio, comportò l’abrasione dei nomi e delle effigi di ambedue, come è stato fatto sull’arco in questione.
|