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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via della Greca (R. XII – Ripa) (da lungo Tevere Aventino a via dell’Ara Massima di Ercole)

A Roma, dal VII al X secolo, dal Velabro all’Aventino, abitò una colonia Greca, il cui ricordo è in questa strada.

La “Schola Graeca” ebbe origine, oltre che dalle scuole, dalle biblioteche e dagli studi della colonia, anche dalla ubicazione di un presidio militare, ai piedi del Palatino, addetto alla guardia degl’imperatori d’Oriente o dei duchi che li rappresentavano. Il complesso fu quindi detto “Schola Graeca”  e “Ripa Graeca” si chiamò la riva del Tevere [1].

Distinta dalla “Schola”, la “Ecclesia Graecorum” che palesa nel suo predicato di “Cosmedin[2] l’origine greca. Costruita sulle rovine della “Statio Annone” era già nel VIII sec. fra le diaconie romane [3].

La  chiesa di “S.  Maria  in  Schola  Graeca  o  grecorum”  (vedi  Piazza  della  Bocca  della Verità), come era chiamata allora, cambiò il suo nome in S. Maria in Cosmedin quando Adriano I (772-795) la riedificò con tre navate, precedute da un atrio.
Niccolò I (858-867) restaurò la basilica e vi annesse un’abitazione pontificia con un triclinio [4] ed un oratorio.

Altri restauri vi fece Callisto II (Gui de Bourgogne - 1119-1124), del quale sono ancora in essere il mosaico del pavimento, gli amboni di marmo, i pilastri delle porte, la cattedra a mosaico del vescovo e molti ornati.

Infisso nel muro della sacrestia è il quadro che stava nella cappella di Giovanni VII (705-707), del vecchio S. Pietro.

Da Eugenio IV (Gabriele Condulmer - 1431-1447) nel 1435 la chiesa fu data ai benedettini di S. Paolo, che vi restarono fino al 1513, quando Leone X (Giovanni de´ Medici - 1513-1521) la eresse in collegiata, ed in seguito trasformata in parrocchia da Pio V (Antonio Michele Ghislieri - 1566-1572).

Clemente XI (Giovanni Francesco Albani - 1700-1721), nel 1715, portò il livello della piazza a quello della chiesa, più basso di sette gradini e nel 1718 il cardinale Annibale Albani (1711-1751) ne rinnovò la facciata.

L’immagine dell’altare maggiore (ora ai musei vaticani) sarebbe stata portata a Roma da Bisanzio durante il periodo degli iconoclasti (VIII sec.).

Il campanile del XII sec.  ha ancora la campana maggiore battezzata nell’anno 1236.

La chiesa è stata restaurata completamente dall’architetto G. B. Giovenale nel 1927.

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[1]              Alle torri degli Alberteschi di Trastevere “facevano riscontro quelle alla testata opposta del ponte S. Maria (Ponte Rotto), della medesima famiglia, nella Schola Greca” distrutte e trasformate in fienili ai primi del Seicento.

[2]            Cosmedin dal greco: ornare.

[3]            Si crede edificata nel III secolo da San Dionisio papa (259-268) e che sia stata Diaconia fin dal tempo imperiale.

[4]           Sala per i pranzi di Stato. Famoso quello "Leonino" di cui resta l'abside a piazza San Giovanni in Laterano.

Via della Greca

Via_della_Greca-Campanile_S_Maria_in_Cosmedin

Via della Greca
Il Campanile di S. Maria
in Cosmedin dalla via

Via_della_Greca-S_Maria_in_Cosmedin-Monastero (2)

Via_della_Greca-S_Maria_in_Cosmedin-Monastero

Via della Greca
Il Monastero di S. Maria in Cosmedin

Via della Greca
Il Monastero di S. Maria in Cosmedin

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