La costruzione dei due monumenti può essere intervenuta solo dopo il 1659 perché, in quell’anno, la cappella, dedicata a Sant’Antonio d’Egitto, divenne patronato della famiglia Baccini (in precedenza era della famiglia Cresci). Questa data permette di ipotizzare l’identità del committente dei due cenotafi con il figlio di Tommaso Baccelli senior, Vincenzo Baccelli (+1671) banchiere e Priore dei Caporioni nel 1645, sposato con Elena Bussi (1627-1698) da cui ebbe cinque figli tra cui Tommaso Baccelli junior.
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