Il cardinale Lelio, figlio di Paolo Falconieri (1530-1602) banchiere fiorentino e di Maddalena degli Albizzi, nacque a Firenze e godette durante tutta la sua carriera ecclesiastica dell’appoggio del Papa regnante Urbano VIII (Maffeo Vincenzo Barberini – 1623-1644) e di quello del cardinale Giulio Sacchetti (1587-1663) che era cognato del fratello Orazio Falconieri (1578-1664) il quale aveva sposato la sorella del cardinale Giulio, Ottavia Sacchetti. Da Bologna, dove era stato nominato legato nel 1643, volle rientrare a Roma perché gravemente ammalato (calcoli renali). Durante il viaggio di ritorno morì all’altezza di Viterbo e fu inumato a Roma nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini. Il monumento funebre dedicato al cardinale Lelio si presenta come una grande nicchia ornata da due colonne di verde antico al centro della quale siede la figura allegorica della Fede che, da posizione seduta, con la mano destra sollevata in alto, tiene un calice da cui spunta un’ostia e con la mano sinistra sostiene un medaglione, aiutato da un putto che pure lo sorregge dal basso, sul quale è gravato in bassorilievo il profilo del defunto. La statua della Fede, in marmo bianco grigiastro (così come le altre sculture del monumento) è opera di Ercole de Ferrata (1610-1686). Il gruppo sovrasta un piedistallo di marmo bianco sul quale è fissata la lapide (di marmo scuro) sulla quale è incisa la dedica al cardinale Lelio. Ai lati, sulla base del monumento, sussistono poi due statue: quella di sinistra (guardando il monumento) è la figura di una fanciulla che poggia una corona di alloro su di un cippo funerario sul quale, nel 1845, furono scolpiti i profili congiunti di Alessandro Falconieri Mellini (1759-1803) e di sua moglie Marianna Lante Montefeltro Della Rovere (1770-1809) fatti eseguire dal loro figlio, cardinale Chiarissimo Falconieri Mellini (1794-1859); la statua di destra porta un medaglione vuoto. Il cardinale Alessandro Falconieri (1657-1734), pronipote del cardinale Lelio, fu uomo d’ordine estremamente rigido e incorruttibile nella repressione del brigantaggio nel basso Lazio e nei Castelli Romani. Fu commissario generale per tutto lo Stato Pontificio (1702) e governatore di Roma (1717). Il suo monumento funebre fu aggiunto, nel 1737, a quello del suo prozio, il cardinale Lelio Falconieri e consiste, al centro sopra la base del monumento e sul fronte della base, rispettivamente in un gruppo di due putti che sorreggono un medaglione sul quale è incisa l’immagine frontale del cardinale Alessandro Falconieri figlio di Paolo Francesco (1626-1696) e di Vittoria Colonna Del Bufalo ed in un sarcofago di marmo “nero antico” sul quale è posto un ampio cappello cardinalizio ed incisa, sul fronte, la dedica al cardinale Alessandro. In cima al monumento è posto lo stemma dei Falconieri.
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