Piazza e Via di Santa Caterina della Rota (R. VII – Regola) (limitata a nord da via di Monserrato, vi convergono via in Caterina e via di S. Girolamo della Carità che arrivano fino a via Giulia)
L’attuale piazza era più limitata e si ampliò con la demolizione di una casa. Da una parte aveva casette modestissime, dall’altra un palazzo, ritenuto degli Orsini.
Il nome di S. Caterina, della vicina chiesa, è a questa pervenuto attraverso una corruzione di pronuncia. La chiesa, sorta nel IX o X sec. e trasformata alla fine del XVI, era detta di S. Maria de Catenariis perché, annesso, aveva il ricovero per gli schiavi liberati dal giogo dei pirati barbareschi, i quali schiavi, riacquistata la libertà, appendevano le loro catene in questa chiesa.
Da qui “de Catenariis – in Cateneri – in Catenari – in Caterina” è venuto fuori il culto di S. Caterina [1] (martirizzata con la ruota) sostituendosi a quello di Maria.
Recentemente, vi si è insediata l’arciconfraternita dei palafrenieri, che stava prima in Borgo [2], che fu costituita durante il pontificato di Urbano VI (Bartolomeo Prignano - 1378-1389), fra i “parafrenieri del Pontefice, dei Cardinali, degli Ambasciatori e dei Principi, nonché de’ servitori di prelati e de’ cavalieri romani”.
I palafrenieri facevano parte delle 5 famiglie di palazzo: scopatori segreti, sediari, parafrenieri, famigliari e guardia svizzera.
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[1] ) Per Roma il giorno di S. Caterina segnava l’inizio dell’inverno e si usava perciò:
"Oggi a otto ch'è Santa Caterina Se cacceno le stoje pe’ le scale Se leva ar letto la coperta fina E s'accende er focone pe’ le sale. (G.Belli)”,
e così pure era stabilito che per “Santa Caterina”, "la merenda è bella che finita". Ricomincerà il 21 marzo a primavera, quando per "San Benedetto la merenda è nel cassetto".
[2] ) S. Anna de’ Parafrenieri in via di Porta Angelica (Borgo) fu eretta sotto Pio IV l’anno 1565 su disegni di Vignola figlio.
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