Nel 1507, papa Giulio II (Giuliano Della Rovere – 1503-1513) la dette ai residenti viterbesi, riuniti, dal 1432, in Confraternita e, per la loro prevalente professione, in Corporazione dei Macellari che la dedicarono alla Madonna della Quercia, immagine venerata a Viterbo ed anche alludente allo stemma dei Della Rovere. Clemente VII (Giulio de´ Medici – 1523-1534) confermò l’attribuzione della chiesa alla Corporazione dei Macellai, nel 1532, che ancora oggi la detengono. Tra il 1727 e il 1731, la chiesa fu completamente ricostruita dalla Corporazione, a croce greca con cupola e tre cappelle, sotto Benedetto XIII (Pietro Francesco Orsini – 1724-1730), ad opera di Filippo Raguzzini (1690-1771) seguito da Domenico Gregorini (1692-1777). La chiesa fu restaurata, dall’architetto Andrea Busiri Vici (1818-1911), sotto Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti – 1846-1878), nel 1864. Nel 1938, la demolizione del palazzo, che separava la piazzetta del sacrato dal vicolo dei Venti, modificò negativamente la prospettiva della chiesa del Raguzzini e, al fine di ricostituire la piccola piazzetta della Quercia, fu posto un albero di quercia al suo posto.
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