Via del Mascherone [1] (R. VII – Regola) (da via Giulia a piazza Farnese)
Si chiamò prima via “della Catena” [2] perché i confratelli d’una chiesetta, detta "San Tommaso de Hispanis" [3]; "San Tommaso prope palatium Farnesorium", "San Tommaso della Catena", "San Tommaso della Regola", appartenenti ai "fratelli disciplinati" [4] vi si flagellavano con una catena infuocata. Cambiò nome la via quando al suo sbocco, su via Giulia, fu costruita la fontana detta del "Mascherone di Farnese" contemporanea del palazzo. Si ricorda che, nel 1720, vi fu fatto gettare vino per festeggiare il nuovo gran maestro dell’ordine di Malta, Antonio Felice Zondadari (1665-1737).
La chiesa di San Tommaso, già nominata nel "liber censurum" del futuro papa Onorio III (Cencio Savelli - 1216-1227), cambiò anche lei il nome in SS. Petronio e Giovanni de' Bolognesi, quando Gregorio XIII la dette alla Compagnia dei Bolognesi che la restaurò.
Fu saccheggiata dai rivoluzionari nel 1799 "che asportarono fino il piombo delle arche ivi sepolte".
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[1] ) Vi abitava l’abate Francesco Cancellieri (1751-1826.). Dice il Belli:
“Ed è questi l’abate Cancellieri che t’incomincia dal caval di Troia per finir colle molle dei braghieri”.
[2] ) Piazza, via, vicolo della Catena - Con l’indicazione "Catena" si sono nominate a Roma diverse strade e piazze, appunto dalla catena tirata fra due colonnette per impedire il passaggio delle carrozze, quando il proprietario del prossimo palazzo poteva vantare diritti sulle vie viciniori e quindi aveva la facoltà di chiuderle al transito dei veicoli, sia ad evitare rumori, sia perché non si deteriorasse il mattonato e principalmente a dimostrare la continuità dei suoi diritti, reali o presunti che fossero. Si distendevano catene all’ingresso dei palazzi principeschi e cardinalizi, togliendole in occasione di gale, o attraverso strade per limitarne il traffico. Tale uso durò fin verso il 1870, poi scomparve, come scomparvero i titoli delle strade: solo in qualche palazzo rimase, al posto della catena un cancelletto. Non è raro il caso di vedere ancora dei cippi di colonne dinanzi al portone di qualche dimora gentilizia.
[3] ) Nel 1363 Margherita Pauli di Majorca fondò un ospedale per inferme della sua Nazione, nei limiti della parrocchia di San Tommaso degli Spagnoli.
[4] ) All’origine dei Disciplinati di Cristo, fra´ Raniero Fasano (+1281) che, nel 1260: “vestito di sacco, cinto di fune, con una disciplina in mano, cominciò a flagellarsi": “Invasit primitus Perusinos, Romanos postmodum, deinde fere Italiae populos universos, que singuli flagellum in manibus de corrigiis continentes, et cum gemitu et ploratu se acriter super scapulis usque ad effusionem sanguinis verberantes”.
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