Vicolo del Gallo (R. VII – Regola) (da piazza Farnese a piazza Campo dei Fiori)
Il vicolo ha preso il nome dall’abitazione dell’antica famiglia Gallo, che possedeva anche una cappella nella vicina chiesa dei SS. Lorenzo e Damaso e, secondo il Cancellieri, prestò, senza interessi, 120.000 scudi a Giulio II (Giuliano Della Rovere - 1503-1513) per il compimento del Palazzo della Cancelleria.
A lato di Piazza Farnese, si apriva una strada che, rasentando l’isolato, che allora restringeva da quella parte Campo dei Fiori, sboccava a S. Lorenzo in Damaso e si chiamava strada “de’ Macelli di Campo di Fiori” (e più brevemente via del Macello) [1].
Al vicolo del Gallo “contro (di fronte) alla Vacca” [2], all’angolo dell’odierna via dei Cappellari, c’era “l’hosteria de la Fontana” di Vannozza Cattanei (1442-1518) [3] che, pur senza gestirla, fu da lei comprata il 10 di novembre del 1500 per 1370 ducati di carlini e 10 perducati.
La “proba mulier” era così chiamata la Vannozza da Paolo Giovio (1483-1552) che dice appunto come, morta la Vannozza Catani o de’ Cataneis, il 4 dicembre 1518, “furono a le esequie gli cubiculari di Papa (Leone X), che non soleno gir ad alcuno". Fu sepolta [4] a S. Maria del Popolo, ma la lapide, oggi, è nell’atrio di S. Marco a Piazza Venezia, “cum pompa pare quasi a uno cardinale...”. Lasciò quasi tutto il suo patrimonio ai poveri e figura fra i ritratti delle benefattrici della Congregazione di Carità di Roma.
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[1] ) Demolito poi l’isolato, si formò l’attuale vicolo del Gallo, nome che prima era dato alla via odierna dei Baullari.
[2] ) “Vacca” nome di una locanda (pure appartenente a Vannozza Cattanei).
[3] ) Amante di papa Borgia (Alessandro VI) e madre del Valentino e di Lucrezia Borgia.
[4] ) L'epigrafe, che si trovava sul sepolcro della Vannozza, fu tolta, secondo un avviso del 2 aprile 1594, per ordine di Clemente VIII: “Sua Beatitudine martedì nel visitare la Chiesa del Popolo ordinò che si levasse la sepoltura della Madre del Valentino”. Chissà come è finita a San Marco l'epigrafe, ma della Vannozza nessuna traccia né a Santa Maria del Popolo né altrove.
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