Questa iscrizione è quanto resta dell'antichissimo ospizio dei Boemi, fondato, alla sua venuta a Roma, dal duca di Boemia, Borsivoglio, poi re di Boemia, nel 931. Nel 1438, l’ospizio fu fatto risorgere e quindi ricostruito da Carlo III re dei Boemi nel 1457. L'edificio aveva annessa una piccola chiesa o cappella, ricordata col nome di San Boemo nel catalogo delle chiese tassate per il sussidio dei poveri sotto Pio IV (Giovanni Angelo Medici - 1559-1565), fu anche detta di San Metodio, ma dubbia è la legittimità dei due nomi. Anche i Boemi trasformarono poi il loro ospizio in seminario per i loro giovani studenti di teologia e nel 1884 fu fondato il Pontificio Collegio Boemo, che ebbe la sua Sede in via Sistina, in prossimità della Chiesa eretta nel 1614 in onore di Santa Francesca Romana, restaurata sotto Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi - 1676-89). Il convento annesso, dove si collocarono i Boemi, era prima appartenuto ad un conservatorio di zitelle povere, detto della S.S. Trinità. Con il possesso del Collegio Boemo, la chiesa di “S. Franciscae romanae ad capita domorum” cambiò l'eponimo con San Giovanni Nepomuceno, ed il Collegio Nepomuceno (già Boemo), che così venne intitolato, è adesso in via della Concordia, dopo che al suo posto, in via Sistina, fu eretto l'omonimo teatro.
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