p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
p1
BLUPREV

STRADE DELLA ROMA PAPALE

Ritorno alla via

_DSC0488

Via_degli_Acquasparta

Via degli Acquasparta

Via_degli_Acquasparta-Casa_di_Fiammetta (4)

Via_degli_Acquasparta-Casa_di_Fiammetta (2)

Via_degli_Acquasparta-Casa_di_Fiammetta (3)

Via_degli_Acquasparta-Casa_di_Fiammetta-Stemma_Bennicelli

Via_degli_Acquasparta-Palazzo_Gaddi_Cesi

Via_degli_Acquasparta-Palazzo_Gaddi_Cesi_al_n_2-Portone (2)

Via_degli_Acquasparta-Palazzo_Gaddi_Cesi_al_n_2-Portone

Via_degli_Acquasparta-Palazzo_Gaddi_Cesi-Stemma_Cesi_Salviati (2)

Via_degli_Acquasparta-Palazzo_Gaddi_Cesi-Stemma_Gaddi_Gomez (2)

Via_degli_Acquasparta-Palazzo_Ruiz

Via degli Acquasparta
Palazzo del XV sec. di “Fiammetta”

l palazzo sembra essere di origine medievale, inglobato in una ricostruzione del primo rinascimento (XIV sec). Appartenne al cardinale Giacomo Ammannati Piccolomini (1422-1479) che, alla sua morte (1479), lo lasciò, insieme al resto dei suoi beni, a Fiammetta Michaelis, che era stata la  sua amante per circa un anno e mezzo.
(Segue sotto l’ingrandimento...)

Via degli Acquasparta
Palazzo del XV sec. di “Fiammetta”

Via degli Acquasparta
Palazzo del XV sec. di “Fiammetta”

Via degli Acquasparta - Palazzo di “Fiammetta” - Stemma Bonicelli

I Bonicelli acquistarono il palazzo e lo restaurarono alla fine dell´ Ottocento.

Via degli Acquasparta
Palazzo Cesi-Acquasparta del XVI sec.

Il palazzo fu costruito, agli inizi del XVI sec., dalla famiglia Gaddi (mercanti toscani, a Roma dal XV sec.). Il palazzo era interamente ricoperto da graffiti per opera di Polidoro da Caravaggio (1499-1543). Dai Gaddi passò ai Rosso di San Secondo, quindi, nel 1567, ad Angelo Cesi (1530-1606) e, poi, nel 1587, a suo figlio Federico I che ampliò il palazzo. Gli successe il figlio Federico II (1585-1630) che vi fondò l’Accademia dei Lincei, nel 1603, e sviluppò la ricerca biologica nei suoi giardini (dove furono ritrovate le due statue di Re Traci, che, acquistate da Clemente XI, si trovano ora ai Musei Capitolini). Nel 1798, il palazzo passò al marchese Ulisse Pentini, che vi ospitò la Depositeria Urbana (istituita da Urbano VIII, nel 1629, come banco di deposito dei pegni giudiziali. Nel 1855 fu di fatto soppressa e le sue prerogative passarono al Monte di pietà fino al 1850. Nel 1855, la proprietà  passò al barone Camuccini (figlio di Vittorio, pittore), poi al duca di Northuberland, quindi ai Santarelli e in fine, nel 1929, a Salvatore Buffardi. Nel 1940, il palazzo fu espropriato e vi fu ospitato il Tribunale Militare, che vi è tuttora.

Via degli Acquasparta
Palazzo Cesi-Acquasparta - Portone

Via degli Acquasparta - Palazzo Cesi Acquasparta - Stemma Gaddi-Gomez

Via degli Acquasparta - Palazzo Cesi Acquasparta - Stemma Cesi-Salviati

Via degli Acquasparta
Palazzo del XVI sec. Ruiz-Sacripante

.

BLUPREV

Ritorno alla via

Blutop