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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via Santo Stefano del Cacco [1] (R. IX – Pigna) (da via del Piè di Marmo, si biforca, dopo la chiesa per raggiungere via degli Astalli, da un lato, e via del Gesù, dall’altro)

Dice il Rufini (1847) “La Chiesa di Santo Stefano del Cacco dei  monaci Silvestrini, eretta sopra le rovine del tempio d’Iside e Serapide, dà il nome a questa strada”.

Il Vasi (1710-1782) scrive: “Fu questa chiesa, eretta sopra un antico tempio, creduto comunemente d’Iside e Serapide, idoli adorati dagli Egiziani, e fu atterrato (demolito) dall'imperatore Claudio in castigo dall'inganno fatto all'onestà di Paolina, nobile e pudica matrona romana, ivi offesa da un giovine nobile chiamato Mando, e lusingata dai sacerdoti in quella deità, che le diedero a credere, essere quello Anubi loro Dio. Per lo quale misfatto furono tutti quei sacerdoti fatti morire, ed il Tempio fu atterrato; tale era appresso i gentili lo zelo dell'onestà, ancorché fossero stati viziosi e ribaldi: ma il Tempio fu poi riedificato da Settimio Severo, adornato di figure e simboli egizi particolarmente del cinocefalo,  volgarmente detto Cacco, donde la Chiesa ha forse preso il nome”.

L’origine della Chiesa è attribuita a Pasquale I (817-824), come risultava dalla sua figura, riprodotta col modello della chiesa nelle mani, nel mosaico dell’abside.
La chiesa fu  Parrocchiale  (filiale  di  S.  Marco),  e  da  Pio  V (Antonio Michele Ghislieri - 1566-1572) concessa, nel 1563, ai Silvestrini che l’officiano tuttora.

Nel 1607, i padri Silvestrini ristrutturarono completamente la chiesa, distruggendo il mosaico dell’abside e portandola a come la vediamo oggi.

Non un tempio, ma un complesso di costruzioni ricchissime costituiva quello che era detto “L'Iseo Campense”.
Mentre il tempio d’Iside occupava in parte la chiesa di Sant’Ignazio, Collegio Romano e via Beato Angelico, quello di Serapide occupava precisamente la chiesa e l’attuale piazza di Santo Stefano del Cacco.

Nella piazza di Santo Stefano del Cacco, la chiesa, allora chiamata “Santo Stefano de Pinea”, “Santo Stefano vaganda o bagonda”, fu chiamata in ultimo “del Cacco”, dopo il ritrovamento di un cinocefalo egizio creduto un Macaco.

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[1]               Dice Flaminio Vacca (sec. XVIII) che il nome Cacco “deriva da due leoni di basalto, pietra di Numidia, di color nero, che stavano innanzi alla suddetta Chiesa”.

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Lapidi, Edicole e Chiese nella Via:

- Via di Santo Stefano del Cacco
- Chiesa di Santo Stefano del Cacco - Interno
- Chiesa di Santo Stefano del Cacco - Lapidi

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