Alla sua morte, nel 1870, prima che il Regno d’Italia proibisse definitivamente le sepolture nelle chiese di Roma, le sue volontà testamentarie poterono essere rispettate grazie al Collegio dei Commercianti che accolse il monumento (“in Sepulcro Sodalitii conditum”) che vediamo oggi. Su un sarcofago, con i piedi di leone e con una scritta centrale “RESURGAM”, siede l’angelo della Resurrezione con la tromba del giudizio, a mano destra, e la mano sinistra poggiata sui Vangeli. Sulla base la dedica, mentre, alle spalle dell’angelo una lastra nera sulla quale spicca il profilo del defunto in bassorilievo. L’autore è ignoto. (fonte: A. L. Genovese, Monumenta: Memoriali di Artisti nelle Chiese di Roma, Roma 2024)
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