Via del Pič di Marmo (R. IX – Pigna) (da piazza del Collegio Romano a via di Santa Caterina da Siena)
Prese il nome dal piede di una statua colossale che oggi si trova al principio della strada che, nel medioevo, era chiamata “strada dell’arco di Comigliano” come “campo Camigliano” era detta l’attuale piazza del Collegio Romano, "dall'arcus Diburi", detto poi “Camillianum”.
Il nome Diburo, Diburio, Tiburzio, era attribuito dal popolo ad un antico arco sormontato da torre, che alcuni credono sia stato uno degli ingressi del “Diribitorium”, grande edificio appresso i “Septa”, iniziato da Agrippa e compiuto da Augusto e che era destinato allo scrutinio dei voti dei comizi e al pagamento delle paghe all’esercito. Edificio che, col contiguo Iseo, fu incendiato da Tito (79-81).
Altri ritengono invece che l’arco sia stato uno degli ingressi minori dell’Iseo Campense, altri del “Divorum”.
Il piede di marmo [1] alla metā del ‘500 era all’imbocco dell’attuale piazza del Collegio Romano ed al suo posto stava invece una mezza figura di divinitā egizia con in testa un fiore di Loto, statua scomparsa nell’800 e il cui disegno č conservato nel codice Vaticano 3439.
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[1] ) Il colossale dito della statua, sta invece a palazzo Altieri.
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