Via della Palombella (R. IX – Pigna: R. VIII - Sant’Eustachio) (da piazza della Minerva a piazza Sant'Eustachio)
“Questa origine deriva da un antichissimo forno ivi situato, col nome della Palombella e celebre per la squisitezza e finezza del pane che vi si smercia. Evvi pure, non molto qui lungi, un albergo chiamato della Palombella [1] fino da remoti tempi”.
Un’altra versione dice che la strada che fu aperta da Paolo II (Pietro Barbo - 1464-1471), fu chiamata “Pesella o Passerella” e poi Palombella.
Nella via [2] c'è una casetta “ad modum turris” che, dagli emblemi araldici, sembra sia appartenuta ai Ciancaleoni.
Al lato della strada, nel 1881, furono trovati gli avanzi del Laconico e delle Terme Agrippine. (Restaurati 1883)
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[1] ) Da dove partivano le diligenze per Viterbo, Bagnorea e Orvieto.
[2] ) “Rivenditori di ogni specie vi si trasferirono, quando furono cacciati dalla Rotonda con un bando del 1637, e questa località venne convertita in stalle di vacche e in pubblico mattatoio”.
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