Clemente XI (Giovanni Francesco Albani – 1700-1721), acquistò il palazzo e, dopo averlo ristrutturato, destinò il palazzo all’Accademia dei Nobili Ecclesiastici, fondata a Roma nel 1701 dall'abate Pietro Garagni. L’Accademia era riservata ai figli della nobiltà, desiderosi di intraprendere una vita religiosa ed, in seguito (fino ad oggi) ai i sacerdoti destinati al servizio estero del Vaticano. Alla morte di Clemente XI (1721) l’Accademia si spense per mancanza di mezzi. Il palazzo rimase in abbandono e fu abusivamente occupato e spogliato dei suoi beni da un amministratore, poco scrupoloso. Nella seconda metà del XIX secolo, Pio VI (Giovanni Angelo Braschi - 1775-1799) fece ristrutturare il palazzo in stile neoclassico e lo destinò ad una rinata Accademia Ecclesiastica, dotandola di beni sufficienti per il suo funzionamento, fino ai nostri giorni.
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