In quell’anno, vi fu ad Albano un’epidemia di Colera che uccise 443 persone, nel mese di agosto, dove i Colonna di Napoli passavano le vacanze estive al seguito della corte di Francesco II (1836-1894), re di Napoli, spodestato e rifugiato a Roma, nel palazzo Farnese divenuto Borbone. Allo scoppiare dell’epidemia ad Albano (1867), Isabella e Laura Colonna, si erano rifugiate a Genzano nella villa Sforza-Cesarini, presso la duchessa Carolina Shirley (1818-1897), da un mese vedova del duca Lorenzo Sforza-Cesarini (1807-1867), il cui figlio, Francesco Sforza-Cesarini (1840-1899), doveva sposare una delle figlie Colonna, Vittoria (1846-1939). Isabella e la figlia Laura morirono a poche ore l’una dall’altra il 9 agosto 1867 e furono tumulate a Genzano per via del contagio. Solo nel 1870, il principe Giovanni Andrea Colonna ottenne l’autorizzazione di trasportare le salme a Roma nella chiesa della Minerva dove aveva fatto preparare un monumento funebre allo scultore Giuseppe Lucchetti (1823-1907).
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