Nell’anno giubilare 1475, venne a Roma dove, probabilmente, completò i suoi studi di diritto all’Università della Sapienza e dove fece subito parte della comunità tedesca presso l’ospedale di Santo Spirito in Sassia, dove fu membro della Confraternita dal 1478, e presso la comunità germanica di Santa Maria dell’Anima che comprendeva all’epoca numerose nazionalità attuali come i Paesi Bassi, il Belgio, la Baviera l’Austria e la Prussia. Sculteti fu iscritto nel libro della confraternita di Santa Maria dell’Anima nel 1491. Lo stesso anno, fu notaio capo della Rota Romana, quindi, nel 1492, fu notaio del Palazzo Apostolico e, nel 1496, fu membro della famiglia pontificia come cappellano e segretario di Alessandro VI (Rodrigo Borgia - 1494-1503). Tra il 1497 e il 1498 fu economo della Camera Apostolica. Anche durante il pontificato di Leone X (Giovanni di Lorenzo de' Medici – 1513-1521) fu cappellano personale del papa e tesoriere. Come ogni curiale, fu, fin dall’inizio, alla ricerca di benefici ecclesiastici che potessero elevare le sue risorse finanziarie. Tra questi, dal 1499, fu Prevosto nel capitolo collegiato della Beata Vergine Maria a Stettino e, dal 1498 al 1514, Parroco della Chiesa della Beata Vergine Maria a Danzica. A Roma la sua attività finì per concentrarsi nell’aiuto all’ospedale ed alla chiesa di Santa Maria dell’Anima. Nel 1499 fece parte del Consiglio della Confraternita quando questo era chiamato a decidere della costruzione di una nuova chiesa e tra il 1504 e il 1505 ne diresse i lavori di costruzione. Alla sua morte lasciò ogni suo avere (2.000 fiorini renani) alla Confraternita di Santa Maria dell’Anima che intese ringraziarlo con il monumento funebre in esame. Come il primo (Bernardo Sculteti) si sa che anche Giovanni Knibe (+1518) era un Protonotaro Apostolico e che, insieme al primo, fu scrivano durante il V Concilio Lateranense (1515). Anche Giovanni Knibe lasciò i suoi beni alla Confraternita di Santa Maria dell’Anima, guadagnandosi, con questa lapide, la sua riconoscenza.
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