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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_Pasquino_02

Quando abbiamo eseguito le foto di Piazza Pasquino (2011) abbiamo trovato, intorno alla statua omonima, un mare di biglietti con composizioni satiriche in versi che rispettano la tradizione ma che, in molti casi, si affidano anche ai “Socials”.
Ne riproduciamo qui una parte facendo la figura di editori di Pasquino nel XXI° secolo.

 

Pur se son mezz’animale
e da tempo da qua strillo,
Fo l’AUGURIO mio PASQUALE
con la firma di quel GRILLO
non amato dai potenti
e dai lor sevi fetenti
Ciao GP (il Grillo Parlante)

Commento: L’autore “il Grillo Parlante” ha assunto, come pseudonimo, quello del Grillo di Pinocchio, parlante e dispensatore di saggi consigli al burattino di legno.
Note: Per “Potenti” si intende “Politici”; per “Servi fetenti” si intende quei giornalisti asserviti al potere.

 

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SCARAMMELLANDO
In Senato c’è GUZZANTI
pur da’ figli scaricato,
che peggior di tutti quanti
fa dell’anima mercato

Commento: Il sonetto si riferisce al giornalista-senatore Paolo Guzzanti e sottolinea il suo deplorevole passaggio da sinistra  a destra dello scacchiere politico. Socialista all’inizio (PSI - 1970-1980), allo scioglimento di questo partito, conseguente allo scandalo di “Tangentopoli” è passato, nel 1994, al “Patto Segni”, formazione politica di centro destra di ispirazione liberale, per cadere tra le braccia del partito di Silvio Berlusconi, nel 2001, quando venne eletto Senatore di quel partito, il Popolo delle Libertà.
A questi radicali cambiamenti i figli di Guzzanti lo hanno politicamente lasciato solo, in quanto persone di orientamento politico costantemente a sinistra.
Note: “anima mercato” – fa mercato, vende, la propria posizione politica per vantaggio personale.

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L’ITALIETTA (1)

Pallone malato?
ci sono tifosi
che fanno quadrato:
con toni furiosi
e di vento pieni,
ci bloccano treni.

I taxi son rari?

Ci bloccan le strade
questi tassinari:
qualcuno si chiede
perché men frequenti
saranno i clienti?

In sede europea
è certo men cara
la farmacopea.
Perché non s’impara
a render men magno
il farma-guadagno?
18.07.06    G.P.

Commento: Il governo di centro-sinistra in carica, nel momento in cui è stato scritto il sonetto, è quello di Romano Prodi (2006-2008) e la Giunta comunale, pure di centro-sinistra, è quella di Walter Veltroni. Il sonetto tratta di tre argomenti diversi.
Nella prima strofa si parla del Campionato di Calcio (“Il Pallone”), probabilmente, facendo riferimento alla retrocessione della Juventus in serie B, come pena da scontare in seguito alla condanna per corruzione subita da quella squadra nel processo definito “Scandalo di Calciopoli” che provocò pesanti reazioni delle tifoserie.
Nella seconda strofa si parla di Taxi e si fa riferimento alla reazione dei tassisti al decreto 248/06 del ministro per lo Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani tesa all’aumento del numero delle licenze e quindi dell’offerta di più taxi sul mercato. Si verificarono scioperi selvaggi (non preannunciati) di tassisti e due giornalisti furono picchiati.
Nella terza strofa: Si fa riferimento allo stesso decreto Bersani richiamato nella seconda strofa, ma, questa volta, ricordando gli effetti sul commercio dei medicinali. Il decreto dava un nuovo ordinamento per la vendita dei farmaci al dettaglio, dando facoltà di vendita libera per i farmaci che non richiedessero una prescrizione medica e nuove disposizioni per fissarne il prezzo al dettaglio. La denuncia del sonetto è che  in Italia i farmaci costano di più che nel resto d’Europa.

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PADRONEDITOR
L’editor, re di danari
della carta sua stampata,
malmigliora tant’affari
con la stampa precariata:
“VECCHI, NUOVI GIORNALISTI
STATE SEMPRE ZITTI, TRISTI
15.11.06 (il Grillo Parlante)

Commento: Probabilmente il sonetto si riferisce alla distribuzione della “Proprietà dei Giornali” che risulta essere concentrata piuttosto in mano a gruppi economici che ad editori di “mestiere”. Il “Padroneditor”, anche se non è esplicitamente citato, potrebbe essere il gruppo Agnelli. Nella seconda parte del sonetto si mette in dubbio l’indipendenza dei giornalisti nella determinazione della linea politica del giornale, rispetto agli editori.

 

 

DICORUINA

PACSeggiando piano piano
Prodi fa la buon’azione
d’ascoltare il Vaticano
per far sì che nell’Unione
pure se si dice DICO,
si rimanga nell’antico.
28.02.07  G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il titolo del sonetto ricorda il disegno di legge, presentato dal governo di Romano Prodi, chiamato “DICO” (DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi) e il presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) del momento Camillo Ruini.
Nel sonetto, il Grillo Parlante critica la “dipendenza” del governo italiano dal “Vaticano” e sottintende che la legge DICO, pur avendo l’aria di essere innovativa sia stata ampiamente adattata per ridursi ad un testo accettato dalla CEI nella persona del suo presidente.

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ER CIARVELLONE

Pe demolì li beni culturali,
abbasta che ce metti CICCIOBELLO:
butta li sordi pe fa li DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi,
ma doppo NUN FUNZION…
5/4/07 Pasquinotto

Commento: Il sonetto è monco nel finale. Il riferimento è a Francesco Rutelli, detto “Cicciobello”, vice presidente del Consiglio e ministro dei Beni e attività culturali del governo di Romano Prodi. Potrebbe però riferirsi a Prodi che ha messo Cicciobello ai beni culturali “pe’ demolì” e che ha introdotto il DITO senza risultati pratici…

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LA PENSATACCIA
Rutelli, che nun cià certo payura
de fasse vede ner teleggiornale
mò te minestra puro la cultura-
alora lo vedemo, menomale
che dar terazzo, là, der vittoriano
se crede quasi d’esse soprumano-
si da lassù se vede mejo Roma
sor cicciobello strilla co calore
- arimovenno ggià tutta la chioma-
che vole mette puro l’ascenzore.
nun è che co sta scusa quer fichetto
ce fa salì sortanto cor billetto

Commento: Sempre criticando Francesco Rutelli, come ministro dei Beni e attività culturali, ne ridicolizza l’aspetto fisico “arimovenno ggià tutta la chioma” e l’atteggiamento “se crede quasi d’esse soprumano”. In fine fa riferimento ad un ascensore messo in opera al Vittoriano, sperando che Rutelli non faccia pagare il “billetto” ai visitatori del monumento.

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RUTELLECCHILO!

RUTELLI, CICCIO BER MARGHERITINO,
S’È FATTO VEDE LÀ SUR VITTORIANO
‘NDOVE CHE STRILLA DE NUN FA CASINO,
SI TU DA LUI TE SENTI PIÙ LONTANO,
PE VIA CHE MINESTRANNO, COR SU CORE
MO TE FA METTE PURO L’ASCENZORE
MA PROPRIO IERI C’ERA SUR GIORNALE
NA NOTIZIA PE LUI STUPEFACENTE:
AR CULISEO, PE NUN CAPISSE MALE,
SE FERMA L’ASCENZORE CO LA GENTE
E PE TIRALLI FORA – SEMO SERI _
CE SO VORZUTI PURO LI POMPIERI.
PARE CHE QUER MACELLO D’ACCIDENTE
TE L’HA VORZUTO PROPRIO L’ASCENZORE
PE FA CAPÌ CHE NUN JE VA PE’ GNENTE
DE VEDÉ CICCIO QUANNO FA L’ATTORE
CHE PE’ FREGÀ NER VOTO L’ELETTORI,
T’ADDOPRA – PENZA! – PURO L’ASCENZORI
25/9/2006   Pasquinotto

Commento: Ancora critiche per Francesco Rutelli. Questa volta per l’ascensore installato al Colosseo che, per un disguido tecnico, aveva intrappolato un certo numero di visitatori, per liberare i quali si rese necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco.

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Se ti fanno forte danno
dimostrando che son contronatura,
il motto lor si sa: “chi se ne frega!”
e son degni compari della LEGA
Love   G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: La critica dovrebbe riferirsi  al partito di Alleanza Nazionale che conta, nelle sue edizioni passate, il Movimento Sociale Italiano (MSI) di Giorgio Almirante, dato che il motto “chi se ne frega” è vicino a quello fascista di buona memoria “me ne frego!”.
Alla critica viene associato anche il partito della Lega Nord di Umberto Bossi. Ambedue posizionati all’estrema destra della politica italiana.

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PREOCCUPAZIONE
LA COPPIA DI CRETINI DEL SENATO
A CASA MANDA PRODI COL GOVERNO,
E PER L’ITALIA VIENE PROSPETTATO
UN PRONTO VIAGGIO-PREMIO NELL’INFERNO

Commento: Il sonetto si riferisce a due senatori (Clemente Mastella e Tommaso Barbato) dell’UDEUR di Felice Mastella che votando contro il governo del quale facevano parte lo fecero cadere (24/01/2008). Il passaggio dell’Udeur dal governo all’opposizione fu determinato dall’indagine giudiziaria contro Mastella e sua moglie per concussione e per l’intenzione del governo di approvare una legge elettorale maggioritaria (controproducente per i piccoli partiti). Il Pasquino di turno esprime la sua preoccupazione per l’avvenire politico della nazione.

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MASTELLERIA
Mastella, furb’erede designato
d’una DC ruffian-partenopea
adesso finalmente c’ha parlato
come colui che nel kasin si bea
POLITICA BELLA,
SENZA MASTELLA!
3/1/07  g.p. (il Grillo Parlante)

Commento: Il sonetto fa la critica di Clemente Mastella, ministro della Giustizia nel Governo Prodi e ne denuncia il trasformismo alludendo alla sua storia politica: in origine membro della Democrazia Cristiana (partito che ha governato l’Italia dal 1948 al 1994 come partito di maggioranza relativa con governi di coalizione con partiti di sinistra e di destra, dissolto in seguito allo scandalo di Tangentopoli nel 1994), poi dando vita a diversi piccoli partiti a carattere personale - il Centro Cristiano Democratico (CCD), i Cristiani Democratici per la Repubblica (CDR), l'Unione Democratica per la Repubblica (UDR), l’Unione Democratici per l'Europa (UDEUR), dopo il cui scioglimento aderì a Forza Italia di Silvio Berlusconi (2014) -.

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MASTricatto
MASTELLA, fiskiato,
esige rispetto:
“SE NON CONTESTATO,
CON SILVIO MI BUTTO.
È QUESTA PIA PANZA
KE FA L’ALTERNANZA!
È un solo sms: memo ed invia
10.03.07  G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il sonetto critica Clemente Mastella, ministro della Giustizia nel governo Prodi, per l’atteggiamento continuativamente ricattatorio nei confronti del governo di uscire dalla maggioranza e di aderire all’opposizione facendo così cadere il governo di cui fa parte.

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Valutazione
SE SOR BERLUSCA VIENE COTTO AL FORNO
PERCHÉ FINI E FOLLINI NON CI STANNO
ECCO CHE VA DI SCENA IL GRAN RITORNO
DI GIULIETTO, IL SINONIMO DI DANNO
CHE GIÀ PIÙ D’UN POLITICO HA COMMOSSO
CON LA CREAZIONE DEL “PROFONDO ROSSO”.
NON È FINITA QUI GIÀ LUI PREPARA
LA VENDITA DI PARCHI E D’ISOLETTE,
TENTANDO PUR DI FAR VITA AMARA
PER CHI ALLA LEGA NON SI SOTTOMETTE
E CUCINANDO INFINE LA FRITTATA
NON LA LIRA, MA L’ITALIA SVALUTATA
22.09.05 G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: l sonetto si riferisce al passaggio tra il governo Berlusconi II (2001-2005) ed il Governo Berlusconi III (2005-2006). Nel primo governo, Gianfranco Fini (segretario politico di Alleanza Nazionale e ministro degli Esteri) e Marco Follini (segretario politico dell’UDC), ambedue vicepresidenti del Consiglio, formularono critiche nei confronti di Berlusconi per il suo modo (da Burrattinaio) di condurre la coalizione di governo ed, in particolare, Fini chiedeva una maggiore collegialità nella guida della coalizione ed un minimo di programmazione nell’indirizzo politico. Sia Fini che Follini chiesero ed, in fine. ottennero le dimissioni del ministro dell’Economia e Finanze Giulio Tremonti.
La seconda parte del sonetto parla del ritorno di “giulietto” (Giulio Tremonti) nel successivo governo Berlusconi e il Grillo Parlante ne critica la gestione finanziaria dello Stato giunta ad un punto di non ritorno dato che Tremonti ha pensato di vendere i beni dello Stato ai privati tra cui l’isola veneziana di Poveglia che la Finanziaria aveva incluso tra le proprietà da cedere.
Nota: “Profondo Rosso” vuole significare un notevole debito pubblico, prendendo in prestito l’epiteto dal film (1975) di Dario Argento.

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STRIZZAVIARIA
Cresce certo nel governo
per l’aviaria l’apprenzione,
il pensiero dell’inferno
già li spinge nell’azione:
“CON I POLLI STERMINATI
POI DA CHI SAREM VOTATI ?
g.p. (il Grillo Parlante)

Commento: Dileggio del governo ma anche degli elettori che equiparati ai polli sono minacciati dagli effetti della peste aviaria che provocò, in Italia, la soppressione di 265.000 volatili nel 2005.

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VATICANCARITAS
QUARC’OMO NERO KE CE PORTA JELLA
MO T’ARICREA DEGGIÀ N’INFAMITÀ:
E QUESTA TE LA CHIAMA CARITÀ!
invialo!
È un solo sms – se ti va, memorizzalo e fallo girare

Commento: La prima enciclica di Benedetto XVI (2005-2013) è intitolata “Deus caritas est”.
Il sonetto potrebbe riferirsi a questa enciclica del 2005, ma non è risultata comprensibile la citazione dell’”Omo nero” e della “Jella”

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PAR CONDICIO
Berluscacciando stormi di Casini
il Cavaliere lancia molti dardi,
cerca d’intervenire su Ruini
mentre stimola molto Giovanardi
ed ha fondato pur un consultorio
per incontrare spesso di Gregorio

Usa Tremonti, che si sente “divo”
quale testa di legno da comizio
che strilla nell’agon televisivo
dimostrando d’aver il brutto vizio
di sparar balle e pur d’insultare
chi si permetterà di replicare.

Dall’altra parte, trovasi Rutelli
che spetalando quella margherita
affila di nascosto più coltelli
- accompagnato sempre da De Mita -
per peggiorar di Prodi l’esistenza
perché così decise l’Eminenza.

In questo panorama da tragenda
Fassipiero molto problematico
in piazza t’ha montato quella tenda
sede d’un Partito Democratico
che non viene sentito dalla base,
essendo dall’inizio fuori fase.
10/11/06 G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il sonetto è scritto durante il governo di Romano Prodi (2006-2008). Berlusconi è all’opposizione e cerca di indebolire la maggioranza iniziando una specie di “toto-mercato” con i parlamentari dei partiti minori. Ottiene i voti di Sergio De Gregorio che dichiarò “Tra il 2006 e il 2008 Berlusconi mi pagò quasi 3 milioni di euro per passare con Forza Italia”. Carlo Giovannardi passerà a Forza Italia di Berlusconi nelle elezioni del 2008.
Le presenze in televisione di Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia del governo di Berlusconi (2005-2006), viene stigmatizzata come scostante e aggressiva (tipica dell’opposizione).
Francesco Rutelli, segretario politico della Margherita, figura come portavoce del Vaticano nel governo di Romano Prodi.
Pietro Fassino, segretario politico dei “Democratici di Sinistra” (DS), eletto deputato al Parlamento nelle elezioni politiche del 2006, non entrò a far parte del governo Prodi, per occuparsi della formazione di un nuovo partito di centro-sinistra che sarà il “Partito Democratico” (PD). Questo nuovo partito, nel quale confluiranno i DS e la Margherita, eredi del Partito Comunista Italiano (PCI), del Partito Socialista Italiano (PSI) e della Democrazia Cristiana (DC), vedrà la luce ad ottobre 2007.
Note: “l’Eminenza” si intende il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

 

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FEDINORBITA
Si sor Berlusca strilla che sta male
pe via che co la legge Gentiloni
Fede se n’annerà sur digitale
satellifregnacciando li fresconi,
pol’esse puro – pensa che bellezza -
che cala lo spettacolo-monnezza.
14.10.06  Pasquinotto

Commento: Il sonetto è favorevole al decreto sulla regolamentazione dei canali televisivi presentata da Paolo Gentiloni Silveri, ministro delle Comunicazioni del governo Prodi (2006-2008) che aveva lo scopo di limitare il monopolio dei canali di Berlusconi ristabilendo l’equilibrio tra TV  private e la televisione pubblica (RAI). Anche la pubblicità viene regolamentata ed è previsto il passaggio delle televisioni dall’analogico al sistema numerico con la regolarizzazione dell’occupazione dei canali disponibili. Berlusconi denuncia una legge “anti-personam”.
Nota: Emilio Fede è, in quel momento, direttore del telegiornale TG4 (canale di proprietà di Berlusconi).

 

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A GRILLO PARLA’,
C’HAI VERAMENTE ROTTO ER CA’…..!
Il Grillo Parlante è un vecchio saccente,
‘na “zecca” pungente che asfissia la gente;
ha un tono arrogante e assai delirante,
se sente rampante ma è nullafacente,
un omo da gnente
che passa er suo tempo in modo “inquietante”.
Lui scrive all’astante con fare assillante
e poco suadente, dicendo ar passante,
che crede ignorante e un po’ deficiente,
le cose che ha in mente
(sempre le stesse!); se sente er “garante”
ma è intollerante e sempre insolente.
Ce l’ha con la gente che è di idea differente
che passa il suo tempo a vagar ciondolante
intorno a ‘sto luogo oramai puzzolente
(ahimè, povero Pasquino!)
staccando ‘li fogli, con rabbia evidente,
di chi la pensa diversamente.
Aprile 2007        La Cicala di periferia
E TU SCRIVI POCO_NIENTE
DA PERFETTO DEFICIENTE
(e impara linguaggi e metrica!)

Commento: Il Pasquino che si firma “Cicala di Periferia” critica il Pasquino che si firma “il Grillo Parlante”, manifestamente uno sfogo rabbioso verso un “Pasquino” del quale non condivide la posizione politica.

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AL CICALON SEVILE
La cicala menzognera,
nello scrivere senza fede
trova pure la maniera
d’insultare chi ci crede
e ne vuole dire tante
quel cotal Grillo Parlante.

Io non strappo proprio niente,
ma tu copri versi fatti,
ed allora molta gente
(i romani non son matti)
non può certo sopportare
la cicala sull’altare.

Se Travaglio, con Santoro
e con Biagi, sono stati
dal ducetto – con disdoro -
dagli schermi cancellati,
tu tacer vuoi far lo strillo
di chi, qua, si firma GRILLO?

Non puoi gettare via
una sana tradizione
dalla tua periferia,
puoi far tu ben il LECCONE
OSSEQUIENTE COL POTERE,
ma non farti qui vedere…..
5/4/07 (il Grillo Parlante)

Commento: Risposta del “Grillo Parlante” che accusa la “Cicala di Periferia” di servilismo rispetto al “Potere”.
Nota: Nel terzo brano il “Grillo” ricorda tre giornalisti: Marco Travaglio, Michele Santoro e Enzo Biagi i quali, aderendo politicamente alla sinistra parlamentare sono osteggiati, in tutti i modi, da Berlusconi, oggetto delle loro feroci critiche.

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GLI ATTACCHINI PARTITOCRATICI SON PREGATI
DI NON FARE GLI STACCHINI DELLE
PASQUINATE FATECI PARLARE!

Commento: Si ingiunge agli “attacchini di partito” di non fare politica staccando gli scritti che non sono favorevoli al loro partito. Metodo decisamente fascista di chiudere la bocca all’opposizione.

 

 

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ER GOVERNO DER MORTADELLA
Sulla statua de Pasquino vojo mette un fojettino,
perché a Roma c’è l’usanza de lascià ciò che se pensa
ed apporlo sulla panza de ‘sto fregno buffo a oltranza.
Mo ‘ste lingue biforcute, che per anni ed anni ed anni
hanno appeso li bijetti e lasciato li cartoni
con l’ingiurie a Berlusconi (e l’augurio de malanni….)
c’hanno rotto li cojoni!
Tu non trovi mai un messaggio che sputtani ‘sto governo
che ce sta a mannà all’inferno, nun c’è ingiuria contro Visco
che t’affanna co’ ‘sto fisco. (puro er pranzo te se intoppa
quanno pensi a Padoa-Schioppa, e er boccone se fa amaro
quanno pensi a Finocchiaro!) non c’è accenno a ...jettino
quanno sparli de Fassino, de Cossutta e de D’Alema
… “dandy” Bertinotti, nun c’è fra…e ce rodi-
….attacchi er moscio Pro… … c’è sconcerto
truce Diliberto!
… sto punto me …. …robrema nun m’è chiaro.
osse ch..  … … …der giaguaro.
……………………………………
…. … … …indurti e le cazzate,
… … … nco pe’ li froci,
… …. … …. anza? E nun scrive più ma penza
… … … … che governa “a maggioranza”
… … … via con le prossime elezioni.
Berlusconi!
LA CICALA DI PERIFERIA

Commento: Il titolo del sonetto cita il soprannome “Mortadella” dato a Romano Prodi capo del governo in carica nel 2007. Il sonetto è monco. Strappato in più punti, non ne permette la completa comprensione e “godimento”. La “Cicala di Periferia” è un Pasquino di destra che non tollera i sonetti contro il passato governo di Silvio Berlusconi (2005-2006) e se ne dichiara stanco in apertura. Poi accenna ad una critica dei personaggi di sinistra (che per le parti mancanti non sono comprensibili).
Nota: I politici ricordati di sinistra ricordati sono:
Ignazio Visco che, nel 2007, è ancora vice presidente della Banca d’Italia (sarà nominato Presidente da Silvio Berlusconi nel 2011.
Tommaso Padoa-Schioppa era ministro dell’Economia del governo Prodi.
Anna Finocchiaro era stata eletta, nel 2006, senatrice per il partito dell’Ulivo.
Piero Fassino era segretario politico dei Democratici di Sinistra (DS).
Armando Cossutta Presidente del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), nel 2007, lascia il partito in opposizione al segretario politico Oliviero Diliberto.
Massimo D’Alema, vice presidente del consiglio e ministro degli Esteri del governo Prodi.
Fausto Bertinotti segretario politico di Rifondazione Comunista fino alla sua elezione a Presidente della Camera dei Deputati, nel 2006.

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CASTELLINfamità
LIBERATE L’INFORMAZIONE!
Come Vittorio Sgarbi, c’è nessuno
che voglia diffamar i magistrati.
E certamente quell’insetto Bruno
Vittorio, con Belpietro ha chiamati
per esser confermato – menomale -
devoto ciambellan del principale.
La porcilaia di Corona-Mora
con il contorno di loschi figuri,
può procurar – nel giro di mezz’ora -
le foto coi dovuti chiaroscuri
per quindi ricattar, come bisogna,
qualcuno che sia pronto per la gogna.

È questa la migliore informazione
che ci regalan le televisioni?
Ma c’è pure chi fa con dedizione:
Daniele nella fossa dei Leoni
pur non urlando, ci sa far vedere
come ben si può fare quel mestiere.
16.03.07 G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il titolo di riferisce al ministro di Grazia e Giustizia nel II (2001-2005) e nel III (2005-2006) governo Berlusconi, Roberto Castelli che aveva modificato, per legge, il funzionamento dei vertici del sistema giudiziario italiano: l’introduzione della temporaneità degli incarichi direttivi e la modifica del sistema elettorale del Csm.
Il sonetto del Grillo Parlante (Pasquino di sinistra) attacca personalità di destra come Vittorio Sgarbi, il “ciambellan del principale” (cioè di Berlusconi) che avrebbe scatenato la stampa di destra in favore di Berlusconi: Vittorio Bruno (Panorama, al Messaggero, è stato direttore dei Quotidiani Associati del Gruppo l’Espresso) e Maurizio Belpietro (direttore del “Giornale”).
Fabrizio Corona (fotografo) e Lele Mora (manager di spettacolo) implicati in losche storie di prostituzione, di riciclaggio e di reati connessi allo spaccio di droga, sono oggetto di ampi articoli nei giornali ed in televisione. Il sonetto si conclude chiedendosi se questi argomenti, trattati in modo scandalistico, possano essere oggetto di un “buon giornalismo”.

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SANTINGERENZA
STRAVESCOVADO PUR SUL PARLAMENTO,
FANNO S. PIETRO COL BASTONE IN MANO
ED È COSÌ KE CRESCE QUEL TORMENTO
DI KI VORREBBE DIRSI BUON CRISTIANO
29.03.07    G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: La fede vacilla quando di notano delle ingerenze affaristiche dell’ambiente vaticano sul parlamento.

 

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LIBERO STATO?
COME CHE S’ARRICORDA PASQUINOTTO,
ER GIORNO CHE CE FU QUE L’ELEZIONE
DE PAPA RATZI, FECERO FAGOTTO
LI LIBERALI DE L’INQUISIZIONE,
PE VIA CHE CO LA SCUSA DER PECCATO
CAMMILLO TE COMANNA NDE LO STATO.
SE LA RICERCA PO’ SARVÀ LA VITA
STUDIANNO MEJO PURO SU L’EMBRIONI
STA COSA DA QUARCUNO È PROVIBBITA
PE VIA CHE FORSE ROMPE LI COJONI
A CHI TE STRILLA CHE  “SEMO FELICI
CHE CO LA FEDE NON SE PAGA L’ICI”
E NON ABBASTA: SI SOTTO LA TIARA
CE FUSSE ‘NA CAPOCCIA RAGGIONANTE
NUN È CHE STRILLEREBBE: “QUA SE SPARA
SI ‘NDE LE COPPIE (cene so’ già tante)
COMANNA SOLO SATANA DEMONGNO:
NUN SE CONVIVE SENZA MATRIMOGNO”
LI SENATORI CO LI DEPUTATI
PRIMA DE FA LE LEGGI, SE CAPISCE,
DEVENO DA SENTÌ MONICHEFRATI
PE VIA CHE QUA SINNÒ NUN CIARIESCE
DE FA CAPÌ, VEDÉ, CH’ER VATICANO
È PE LI TUJA L’UNICO SOVRANO!”
?/6/06   Pasquinotto

Commento: Il sonetto si riferisce, nella prima parte, al VII° Programma Quadro per la Ricerca, approvato dal parlamento europeo (2006), in particolare a riguardo della distruzione di cellule staminali umane, e al disegno di legge sui “DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi” (DICO), che fu introdotto dal governo Prodi (2006-2008) e non fu mai tradotto in legge per la caduta di quel governo. Si lamenta, anche in questo sonetto, l’ingerenza del Vaticano sul parlamento italiano su questi provvedimenti di carattere etico.
Nota: Per “Papa Ratzi” si intende Benedetto XVI (Joseph Ratzinger – 2005-2013); per “Camillo” il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (1991-2007) e per “ICI” l'imposta Comunale sugli Immobili.

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L’IMPUNITÀ VIOLATA
La giustizia si fa bella
xké viene cancellata
quella legge PECORELLA
brutta, storta malfamata
fatta x far un piacere
ad un ricco mestatore
IMPUNITO

Commento: La legge Pecorella è una legge presentata dal parlamentare Gaetano Pecorella, durante il governo di Silvio Berlusconi (2005-2006) e, nel sonetto, è considerata una delle tante leggi “ad personam” approvate dai governi Berlusconi per cercare di salvare il “ricco mestatore” dalle sue numerose disavventure giudiziarie.

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No NO, dico NO Dico NO, No!
la Gattara a tutto dice No!!!
solo lei può pontificare, Si!
Si! non è una papessa è una Dea
non è umana è divina:
ha letto tutti i libri e per questo
è tanto triste! Papessa o Dea
non sa niente
del nostro vivere quotidiano
del nostro corpo quotidiano
del nostro essere quotidiano
per questo dice “i vostri desideri
non possono diventare diritti”
Papessa ma che dici? Questi sono
i diritti di chi paga le tasse
e Voi non pagate neppure l’Ici.
La legge naturale la so io
dice la Papessa, è una cosa mia,
personale; ne so più
del Creatore, ne so più dell’Amore
che non è legge ma qualcosa di più
e perciò non mi interessa;
ne so più della giustizia, ne so
più dell’umano e del divino
perché non so’ Papessa, sono una Dea!
E questo basti!
Papessa sai qual è la tua fortuna?
Che Dio (se esiste!) Salva
anche te che non sei nata umana.

Commento: La satira parla di Monica Cirinnà, di formazione giurista, ecologa e vegetariana. La Cirinnà viene eletta nel consiglio comunale di Roma, nel 1993, nel partito “Federazione dei Verdi (FdV)” a sostegno di Francesco Rutelli (Sindaco). Viene rieletta (nel 1997, 2001 e 2006) con il partito dei Verdi e, nel 2008, con il “Partito Democratico (PD)”.
Le sue convinzioni ecologiste, vegetariane, animaliste e biologiche, sono presentate come “categoriche” in questo sonetto canzonatorio anteriore al 2011.

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RUINA MASTELLATA
Mastella, nel rispetto del programma
siglato con i vescovi riuniti,
minaccia d’innescare lo psicodramma
di cui Camillo scrisse gli spartiti
con l’intenzione di bruciare Prodi
alzando quel cartel: BERLUSCONI!

Ma l’intenzion del noto prelatone
nel nome della Sant’Inquisizione
usando mal il nome del Signore,
è quella d’attuar il gran rientro
della DC, col nome GRANDE CENTRO

Sfidando l’opinion de’ cittadini
che voglion venga sia riconosciuta
la libertà di vivere vicini
senza pagar la tassa non dovuta
per finanziar la Chiesa temporale
RUINI vuol lo STATUTO CLERICALE.
28.01.07 G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il sonetto si riferisce a Clemente Mastella, ministro della Giustizia (17/5/2006 - 17/01/2008) del governo formato da Romano Prodi (17 maggio 2006 - 6 maggio 2008) che, democristiano della prima ora, in connivenza con il cardinale Ruini (presidente della Conferenza Episcopale Italiana), cerca di far cadere il governo di cui fa parte onde affossare la programmata legge “DICO” (DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi) fortemente avversato dal Vaticano. Nel sonetto si denuncia la volontà dei due (Mastella e Ruini) di voler instaurare in Italia uno “Stato Clericale”. (Mastella contribuirà alla caduta del governo Prodi il 06/05/2008).

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PAPANTIPACSICO
SE PARLA PAPA RATZI? CHE SCIAGURA:
CHI S’AMA DEVE STAR SEMPRE NASCOSTO
E DI FARE L’AMOR AVER PAURA?
CHÉ SOL IL MATRIMONIO VIEN IMPOSTO.
(è un solo SMS: se ti va memorizzalo)
10.12.06      G.P.  (Il Grillo Parlante)

Commento: Qui il Grillo Parlante se la prende con il papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger – 2005-2022) che fu nettamente contrario al disegno di legge deliberato dal Consiglio dei Ministri l'8 febbraio 2007, detto PACS (Patti Civili di Solidarietà) o Unione Civile, che aveva per obbiettivo la regolamentazione della convivenza di due persone aventi sesso differente o lo stesso sesso.  Il disegno di legge non fu portato in parlamento per la caduta del governo Prodi il 6 maggio 2008 alla quale contribuirono pesantemente le ingerenze vaticane.

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ER BULLETTINO
Si l’ACEA j’è presciolosa
p’ariscote li quadrini,
la bulleta nun è cosa
da produce li casini:
te lo strilla mo, de botto,
- penza – puro Pasquinotto.

Pe nun fa tajà la luce
devi subbito pagalla,
pare che comanna ‘n Duce
(“Nun se pole conguajalla!)
che se spara ‘sta sentenza
senza ‘n po’ d’inteliggenza.

È l’importo guittarello
ma va subito versato
puro si – pensa che bello! -
da la Posta viè tassato
(e s’incazza mo la gente:
tassazione sopra gnente…)

Si ciavemo ‘sta rottura
pe chi paga guasi zitto,
epperò contro natura
viè viduta dar diritto:
quant’a tutti c’è costata
mo, st’emerita cazzata?
10.01.07 Pasquinotto

Commento: Il Pasquino di turno (Pasquinotto) protesta conto il rigoroso pagamento delle bollette dell’ACEA (Azienda Comunale Energia ed Ambiente) pena l’interruzione del servizio.

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ASSOCIAZIONANTIPACSICA
Ruintelli, che ti nacque pannelliano
ma che non fé giammai nessun digiuno
specie dopo l’approdo vaticano,
pretende che non resti più nessuno
tra i lettori centrosinistrati
a …r conviventi non sposati.

Se Cicciobello molto fa pensare,
bisogna ricordar pure Mastella,
che sullo schermo sa male cantare
ma che vuol esser ferma sentinella
a difesa di quella certa chiesa
che del laicismo vuol solo la resa.

Il don Camillo della situazione,
di papa Ratzi capo vescovile
non perde, così, certo l’occasione
di richiamare tutte nell’ovile
le molto sparpagliate pecorelle,
per ricavar l’arrosti, l’animelle….
15.02.07 G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il sonetto denuncia l’ingerenza vaticana contro il disegno di legge PACS (Patti Civili di Solidarietà) o Unine Civile, che aveva per obbiettivo la regolamentazione della convivenza di due persone aventi sesso differente o lo stesso sesso.
Nota: “Ruintelli” – Francesco Rutelli (detto Cicciobello), ministro dei Beni e attività culturali nel governo di Romano Prodi (17 maggio 2006 - 6 maggio 2008). Clemente Mastella, ministro della Giustizia dello stesso governo. “Don Camillo di Papa Ratzi” – Camillo Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

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BRUNINQUINAR SI PUO’ DA QUELLA PORTA
Il Vespinquinator delle coscienze
nel programma dell’addormentamento,
con quelle che gli paiono sentenze
ci fa provare sempre quel tormento
di ritrovarci spesso tra le mani
prodotti fatti per i subumani.

Nel tempo della scienza che ci dice
quanto sia criminale l’inquinante,
quel conduttore fal’arcifelice
quando l’uomo diventi più cretino
nel nome di quel Santo, Valentino.

Così, pensando sempre (cosa dura)
a Silvio con Veronica felice,
il Bruno straviolenta la natura
e con il far di chi sa ma non dice
produce di sicuro sul momento
un maxi BRUNOSILVINQUINAMENTO.
13.02.07 G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il sonetto si riferisce al programma televisivo, variamente partigiano, di “Porta a Porta” condotto dal giornalista Bruno Vespa e alla relazione di coppia intrattenuta tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Il sonetto denuncia l’inquinamento mediatico operato da Bruno Vespa.
Nota: “Vespinquinator” – Bruno Vespa. “Santo Valentino” – Santo protettore degli innamorati.

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L’APPARIZIONE
ALL’UDIENZA DEL PAPA C’È BAFFINO
DA CERIMONIA, TUTTO BEN TIRATO
E CHE SENZA L’AVER CON SE FASSINO
SCELTO L’ISTANTE GIUSTO S’È MOSTRATO
A POPOLO ED A TELEVISIONI
DALLA FINESTRA PER BENEDIZIONI
l’OPPOSIZIONE S’ADONTA: “BERLUSCONI
E LUI SOLTANTO PUÒ FARSI VEDERE
MENTRE DISPENSA LE BENEDIZIONI,
MA NON TU BAFFO, SIMBOL DI TERRORE!
VUOI TU VEDER CHE QUA FINISCE MALE
PERCHÉ RIFANNO LA BICAMERALE!
21.11.06 G.P. (il Grillo Parlante)

Commento: Il sonetto sbeffeggia Massimo D’Alema, vice presidente del Consiglio dei ministri nel governo di Romano Prodi (17 maggio 2006 - 6 maggio 2008), a cui Benedetto XVI ha conferito il titolo di Vis-Conte, lui ex membro del PCI (Partito Comunista Italiano)!
Alla fine del sonetto si parla di “Bicamerale” (vedi nota), antica forma di modifica costituzionale lanciato da D’Alema nel 1997, quando a giugno del 2006 era stato lanciato un Referendum Costituzionale per importanti modifiche della Costituzione che, però, furono bocciate dal Popolo Italiano (NO 61,29%).
Nota: “Baffino o Baffo” – Massimo D’Alema. “Bicamerale” – sorpassato (1983, 1993, 1997) metodo parlamentare di modifica della Costituzione, sostituito da “Referendum Costituzionale”.

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