Piazza e Via del Paradiso (R. VI – Parione) (da piazza Pollarola a via dei Chiavari e a Corso Vittorio Emanuele II)
“Lo sforzo straordinario di un antico speculatore di dare nuova foggia e migliorare il sistema delle bettole di Roma, mediante l'apertura di una trattoria nella presente piazza, fece sì che dal buon esito del suo divisamento ne nascesse una fama polare, dalla quale si commendava non solo l'eleganza del locale e di ogni stoviglia, ma la squisitezza delle vivande e dei vini fino a chiamare un paradiso il trattamento e il benestare di questo nuovo impianto. Da quel tempo come non venne meno la condizione della tanto decantata trattoria, così tutta la contrada s'appellò col nome di paradiso, e non altrimenti si appellano anche oggi il forno, il caffè, l’albergo, ed altre più visibili botteghe situate nella piazza e via di cui parliamo”.
La piazza si chiamava prima della “Berlina Vecchia” perché appunto qui si esponevano i rei alla Berlina. Cambiò nome ai primi del ‘400.
Tra la via del Paradiso e un’altra strada che fu poi piazza di Siena e quindi Piazza Santa Andrea della Valle, si trovavano due case con torre: la prima di Bartolomeo da Novara, e l’altra appartenente alla cappella di San Nicolò, eretta in San Lorenzo in Damaso. Negli scantinati della piazza, sostruzioni del teatro edificato e dedicato da Pompeo nel 52 a.C. durante il suo terzo consolato.
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