Ma l’affare non andò in porto per la morte di Virgilio ed il Banco si provvide altrove. La casa rimase quindi agli Spada che la tennero per affitto. Solo nella seconda metà dell’800, lo acquistò Filippo Bennicelli (1814-1872), famiglia romana di commercianti di legna, divenuta nobile nel 1860 (conti), per concessione di Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti – 1846-1878). I lavori di ammodernamento furono affidati a Gaetano Koch (1849-1910) che modificò profondamente il progetto del Borromini. Il figlio di Filippo Bennicelli, Adriano Bennicelli (1860-1925), fu quel “conte Tacchia”, personaggio libero e scanzonato, di cui tanto hanno parlato la letteratura ed il cinema.
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