Di fronte a difficoltà economiche pressanti, il marchese Crispoldi vendette il palazzo, a condizioni di favore, a, Giuseppe Simonetti, già amministratore dei beni del Crispoldi Gli eredi Simonetti mantennero il palazzo indiviso fino al 1882, poi lo suddivisero in cinque parti, quanti erano gli eredi di Pietro Simonetti (+1882). Fu acquistato, nella seconda metà del XIX secolo, dal cardinale Luigi Serafini (1808-1894) ed ai primi del XX secolo passò alla famiglia Scaretti, che lo detiene tuttora.
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