Gli Orsini, che avevano fortificato la loro residenza, costruita sull’emiciclo del Teatro di Pompeo, tra il 1242 e il 1296, con la costruzione di una torre su Piazza Campo de´ Fiori, restaurarono anche la chiesa nel 1291. Nel 1343, dopo un ulteriore restauro, la chiesa fu intitolata all’Immacolata Concezione, per un’immagine miracolosa, del XII secolo, trovata tra le rovine del Teatro e trasportata nella chiesa. Subito dopo, la chiesa fu affidata alla “Confraternita della Immacolata Concezione della beata Vergine Maria”, che aveva come scopo “il sovvenimento di povere zitelle, o per maritaggio, o per monacazione di esse”. La Confraternita si trasferì, nel 1465, nella chiesa di San Lorenzo in Damaso, portando con se la detta immagine (vedi Piazza della Cancelleria – Parione). Nel 1566, era sicuramente parrocchia, perché compresa in un elenco dell’epoca e, nel 1599, assunse anche il carico parrocchiale della chiesa di Santa Barbara dei Librari, in Largo dei Librari (Vedi, Via dei Giubbonari – Parione), Nel 1599, Virginio Orsini (1572-1615) duca di Bracciano ricostruì la chiesa, ed il “passetto” tra la via di Grottapinta e via del Biscione, come li vediamo oggi. Poco dopo, gli Orsini si liberarono della casa in Piazza del Biscione, vendendola alla famiglia Pio di Savoia, signori di Carpi, ma mantennero il patronato della chiesa. Si ricorda, infatti, ancora un restauro degli Orsini, nel 1725, in cui l’interno fu ristrutturato con due altari laterali e la chiesa riconsacrata. Nel 1824, Leone XII (Annibale Clemente della Genga – 1823-1829), nel riordinare le parrocchie del centro città, tolse il titolo di parrocchia alla chiesa. Nel 1887, la chiesa ed il palazzo furono dell’Ospizio Tata Giovanni, fondato da Luigi Borghi (1732-1798), che nel XX secolo la restaurò. Nel 1926, l’Ospizio si trasferì nella sua sede definitiva, in Viale di Porta Ardeatina, e la chiesa, rimasta abbandonata, fu sconsacrata. Attualmente ospita uno spazio espositivo.
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