La fontana a Nord di piazza Navona (lato di Tor Sanguigna) detta oggi del Nettuno o, in antico, dei “Calderari” (producevano pentolame ed utensili da cucina), per la vicinanza delle botteghe di questi artigiani, fu trascurata, rispetto alle altre due della piazza perché si trovava in corrispondenza di piccole case in affitto, fin dal medioevo, abitate da una popolazione composta, per lo più, di artigiani a basso reddito. L’incarico del progetto delle tre fontane fu affidato a Giacomo della Porta (1532-1602), che disegnò due fontane ornamentali, a Sud, e a Nord della piazza ed una terza al centro, per l’abbeveraggio del bestiame. Di queste fontane, quella “del Nettuno” rimase al livello di semplice vasca fino a quando, nel 1878, il Comune decise di completare la piazza sui disegni di Giacomo della Porta. Vi furono quindi aggiunte delle Nereidi, dei cavalli marini e putti ad opera di Gregorio Zappalà (1833-1908) ed, al centro, una statua di Nettuno (da cui la fontana prese il nome) che lotta con una piovra, ad opera di Antonio della Bitta (1807-1882).
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