Introdotto giovanissimo alla Segreteria di Stato (1822) dal cardinale Ercole Consalvi, fu promosso a capo della Commissione di Vigilanza da papa Leone XII, ma, oggetto di invidie, come laico in un ambiente ecclesiastico, fu nominato Colonnello allo Stato Maggiore Generale, al fine di allontanarlo dalla Segreteria di Stato. Consapevole della caduta in disgrazia, non si rinfrancò per la concessione della Croce di S. Stefano offertagli da Gregorio XVI e morì di crepacuore.
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