Nel 1450, il cardinale Francesco Condulmer (1390-1453), nipote di Eugenio IV (Gabriele Condulmer -1431-1447), vi costruì un palazzo, ma già nel 1494, questo tornò di nuovo proprietà degli Orsini, con Virginio Orsini (1572-1615) che restaurò il palazzo, e pose un orologio sulla torre Alpacata, ad uso della piazza di Campo de´ Fiori. Il palazzo fu dato in affitto a numerose personalità, tra cui il cardinale Francesco Maria Bourbon Del Monte (1549-1626), i Barberini nel 1627-35 e il marchese Sacchetti nel 1645 Nel 1651, Paolo Giordano II Orsini (1591-1656) al fine di coprire il cospicuo ammontare dei debiti della casata, vendette a monsignor Carlo Pio di Savoia (1622-1689), figlio di Ascanio (1580-1649) e nipote del cardinale (1604) Carlo Emanuele Pio di Savoia (1585-1641), il palazzo degli Orsini in Campo de´ Fiori per 45000 scudi. Monsignor Carlo Pio di Savoia, cardinale nel 1654, si lanciò in una serie di acquisti di beni confinanti ed incaricò l’architetto Camillo Arcucci (+1667) di ristrutturare il palazzo e di caratterizzarlo con una nuova facciata su piazza del Biscione. I lavori si svolsero dal 1651 al 1654. In quella occasione scomparve l’orologio che si trovava sulla torre dell’Arpacata, a servizio del mercato, in piazza Campo de´ Fiori. Ai primi dell’800, il palazzo fu acquistato dal banchiere Pietro Righetti. Durante questo periodo fu ritrovata la statua bronzea di Ercole tra via dei Giubbonari e piazza del Biscione. La statua si trovava a 8 m. di profondità, nascosta (potrebbe sembrare volutamente) in un sito reso sacro dalla caduta di un fulmine, detto “bidental”. Il banchiere Righetti la vendette a Pio IX per 50.000 scudi ed oggi si trova nella Sala Rotonda dei Musei Vaticani. Tra il 1887 e il 1926, il palazzo fu poi sede dell’Istituto Tata Giovanni (fondato da Giovanni Borgi, muratore, in favore dei fanciulli abbandonati) e, in quella occasione, la chiesa di Santa Maria di Grottapinta cessò di essere parrocchia e venne sconsacrata quando l’Istituto Tata Giovanni si trasferì alla sua sede attuale in Via di Porta Latina.
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