Il palazzo, appartenuto alla famiglia Calabraga che dette il primitivo nome al vicolo (ora vicolo Cellini), sembra fosse abitato da una “cortigiana honesta” (cioč di alto bordo). Si dice pure che Benvenuto Cellini (1500-1571) vi avrebbe abitato e lavorato. Sarebbe stato lui a realizzare il graffito della facciata.
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