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Felice IV (526-530), per concessione della figlia di Teodorico, Amalasunta, inserì la chiesa in un´aula absidata preesistente, la ex biblioteca latina del Tempio della Pace - [eretto da Vespasiano (69-79) e ricostruito, dopo un incendio (192 d.Ch.) da Settimio Severo] - integrandovi un vestibolo circolare, il così detto Tempio di Romolo, che si crede piuttosto un atrio della biblioteca o un accesso al Tempio della Pace dalla via Sacra. Il vestibolo dava anche accesso a due piccole sale absidate, poste ai due lati, ma che avevano anche un ingresso diretto sulla via Sacra, dove probabilmente si veneravano i penati massimi. Nel IV secolo, forse in seguito allo stato di abbandono del Tempio della Pace, già ai tempi di Alarico (410), l´abside della biblioteca, che era dalla parte della via Sacra, fu demolito per dare luogo al vestibolo rotondo (detto Tempio di Romolo). In seguito l´abside fu ricostruita dalla parte opposta (lato “Via dei Fori Imperiali”) e due “orecchie” curvilinee furono aggiunte, ai lati dell´entrata del vestibolo, sulla via Sacra. Felice IV (526-530) si limitò quindi ad inserire un altare e ad ornare l´abside e l´arco di trionfo della biblioteca, con un mosaico che vediamo ancora oggi, anche se più volte restaurato. Essendo l´aula non tanto grande, questa era riservata ai fedeli di sesso maschile, mentre le fedeli potevano assistere alla liturgia guardando attraverso due grandi archi, realizzati, forse al tempo di Felice IV, ma è possibile già in epoca romana, che fossero stati praticati nella parte bassa dell´abside, dietro la cattedra. Sergio I (687-701) risistemò (695) la chiesa dotandola di un ambone, di un ciborio e, forse della decorazione dell'arco trionfale (l´attribuzione del mosaico dell´arco trionfale è incerta tra Felice IV e Sergio I). Adriano I (772-795) la rese diaconia e sede cardinalizia. Tra il XII e il XIII secolo il livello stradale, nel “campo vaccino” era progressivamente salito, tanto che nel XII secolo si era provveduto a rialzare il pavimento del vestibolo di 41 cm e a prevedere dei gradini che dalla strada scendessero all´entrata della chiesa, mentre, già nei primi del XIII, il pavimento era stato portato a 113 cm dal livello originale. Da ciò consegue che il pavimento e quindi l´ingresso dovettero essere innalzati poco più di un metro. L´Ordine Regolare di S. Francesco prese possesso della chiesa nel 1512, e tuttora la detiene. Nel 1602, Clemente VIII (Ippolito Aldobrandini – 1592-1605) inserì le cappelle laterali e dovette intervenire per il crollo di parte dei pilastri absidali, ma il maggiore intervento avvenne (1626-1632), sotto Urbano VIII (Maffeo Barberini – 1623-1644), che creò una basilica superiore, facendo realizzare un nuovo pavimento, sorretto da volte ad arco, a sei metri dal pavimento originale della basilica inferiore. L´ingresso nel vestibolo fu messo in asse con quello della basilica e, quindi spostato verso sinistra (guardando dal “campo vaccino”), l´edificio fu anche dotato di un lucernario al colmo della copertura. A quest´epoca risale anche il monastero che ha il suo antico accesso su via della Mirandola, ma che oggi è raggiungibile anche da via dei Fori Imperiali. L´intervento venne diretto da Orazio Torriani (1578-1657), che posizionando l´altare nel presbiterio e sovrapponendogli un ciborio, per il quale riutilizzò le colonne di quello antico, oscurò il mosaico dell´abside al punto che si dovette aprire una finestra, alla sommità del mosaico absidale, al posto della mano di Dio che legittimava il Cristo, imponendogli una corona. Clemente IX (Giulio Rospigliosi – 1667-1669), fece rinforzare l´arco trionfale, sottoponendogli un sottarco che distrusse i mosaici dell´intradosso dell´arco primitivo. Nel 1880, Rodolfo Lanciani (1845-1929) condusse una campagna archeologica nel Foro, tesa al ripristino del livello imperiale nel “campo vaccino” e degli edifici confinanti. Tra questi la Chiesa dei SS Cosma e Damiano, che si ritrovò con l´ingresso in aria, che Lanciani riportò nella posizione originale, quale lo vediamo oggi. Nel 1947, venne chiuso l´ingresso della chiesa sulla via Sacra, isolandola dal vestibolo, costituito dal così detto Tempio di Romolo e viene aperto un nuovo ingresso monumentale, sulla via dei Fori Imperiali. Il Tempio di Romolo, rimasto accessibile dalla via Sacra, oltre ad essere un edificio di epoca romana, conserva tracce del suo ruolo di vestibolo della chiesa. Esso è visitabile e spesso usato per esposizioni estemporanee.
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