Il monastero continuò a funzionare e fu occupato, dal 1530 al 1536, da frati Cappuccini, sostituiti da una comunità di monache terziarie francescane che lo abbandonarono, per il convento e la chiesa di San Bernardino a via Panisperna (vedi – Monti), alla fine del XVI secolo. Le tenutarie dell’attuale chiesa e del monastero sono le Suore (laiche) Oblate del Santo Bambino Gesù fondate, nel 1672, da Anna Moroni (1613 – 1675) e dal padre Cosimo Berlinsani (1619-1694), chierico regolare della Madre di Dio, parroco a S. Maria in Campitelli. Su invito del cardinale protettore Lorenzo Corsini (1652-1740), poi Clemente XII (1730-1740), le Oblate adottarono la regola agostiniana nel 1717. Dopo un pellegrinare da un sito ad un altro, tra il 1671 e il 1713 (circa) e per l’intermediazione del cardinale protettore Gaspare Carpegna (1625-1714) e del cardinale Giuseppe Renato Imperiali (1651-1737), le Oblate poterono fissare la loro sede definitiva in via Urbana. I lavori per il monastero e per la nuova chiesa iniziarono nel 1713 su progetto di Alessandro Specchi (1668-1729) che abbandonò quasi subito e fu sostituito da Carlo Buratti (1651-1734). I lavori terminarono nel 1731, per opera di Ferdinando Fuga (1699-1781), architetto caro a Clemente XII. Nel 1870, le Oblate rischiarono il sequestro di tutti i beni, ma grazie al vincente ricorso delle Oblate di S. Francesca Romana per il loro convento a via Tor de´ Specchi, anche le Oblate del Santo Bambino Gesù riottennero il loro monastero fino ai nostri giorni.
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