Il quadro, che si trovava primitivamente custodito in un apposito tabernacolo nella navata centrale della basilica, fu voluto sull’altare maggiore della Cappella Paolina dallo stesso Paolo V (Camillo Borghese – 1605-1621). Il quadro che è dipinto a tempera su legno, è stato datato al V secolo, come copia da un originale più antico forse facente parte di una tavola più ampia raffigurante la Madonna in forma sedente. La tradizione, che ne individua l’autore in S. Luca Evangelista, è però validamente contrastata da uno scritto di Sant’Agostino (354-430) che dichiara “non conoscersi (all’epoca) alcun ritratto della Vergine e di Cristo”. L’immagine fu portata in processione, per la prima volata nel 593, da papa Gregorio I (590-604) che ottenne la guarigione dell’Urbe dalla peste. In quel tempo era usuale, nel giorno di Pasqua, di fare incontrare l’icona della Madonna “Salus popoli romani”, portata in processione fino a San Giovanni in Laterano, con quella del Cristo conservata nel “Sancta Sanctorum”. Era la rappresentazione dell’incontro di Maria con il figlio appena risorto.
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