La tradizione tramanda che questa fu, un tempo, la cella del monaco Gregorio Magno. Dietro alle grate, si conserva una lastra di marmo che si crede essere stata il letto del Santo. Si legge infatti “NOCTE DIEQUE VIGIL LONGO HIC DEFESSA LABORE, GREGORIUS MODICA MEMBRA QUIETE LEVAT” (Vegliando notte e giorno, stremato dal lungo lavoro, Gregorio conforta le sue membra con un po’ di riposo).
|