I marchesi Stefanoni, presenti a Roma dal XVI secolo, si estinsero con Antonio Stefanoni (1819-1883) che dal matrimonio (1842) con Cristina Gabrielli (1821-1898), non ebbe discendenza maschile. Il palazzo, citato dal Tempesta (1593) e dal Nolli (1748) come “casa Stefanoni con Torre” conserva il suo aspetto fortificato, di epoca medievale, posto sulla sommità del colle ed avente la torre ancora inglobata nell’edificio. Questa parte elevata della Suburra era ricca di case fortificate, come quelle prossime dei Ciancaleoni (via Panisperna, di fronte a San Lorenzo), dei Capocci (via dei Capocci) e dei Cimarra (via Cimarra). La congregazione Lassalliana, che ebbe il palazzo nel 1829, perseguiva l’insegnamento gratuito per la povera gente. Fu Leone XII (Annibale Clemente della Genga – 1823-1829) che fece domanda (1828) al re di Francia Carlo X (1824-1830) di inviare a Roma alcuni suoi fratelli per incrementare l’insegnamento alla povera gente nello Stato Pontificio. L’istituto, che iniziò con le classi elementari, assunse il nome di “Istituto Sant’Antonio” perché la Congregazione prese possesso dell’ex palazzo Stefanoni-Gervasi il 13 giugno (giorno di Sant’Antonio di Padova). I Lasalliani che avevano acquistato la proprietà del palazzo dalla Camera Apostolica, ampliarono (1856) il palazzo edificando, sopra un’ampia terrazza (sulla sinistra dell’edificio), nuovi locali per l’insegnamento. In quell’anno la scuola assunse il nome del cardinale Angelo Mai (1782-1854). Nel 1870, la scuola fu rilevata dall’Ordine dei Salesiani che sopraelevarono l’Istituto di un piano. Nel 1902, vi aggiunsero le scuole tecniche. Nel 1908, fu creato un teatro che, nel 1923, fu trasformato in cappella. Nel 1940, viene costruito il portico, sul lato del giardino e vengono introdotte anche le scuole medie. Le attività didattiche si ridussero durante il secondo conflitto mondiale e l’occupazione tedesca suscitò una nuova utilità dell’Istituto nella protezione degli ebrei, a centinaia, rifugiati nei sotterranei della scuola, formati da ambienti di scavo d’epoca romana. Nel dopoguerra (1945), a causa dello spopolamento del Rione, fu chiusa la scuola tecnica ed il 1990, con la chiusura anche dei corsi elementari, fu l’ultimo anno scolastico all’Angelo Mai. Nel 2004, si installarono nell’antica scuola un gruppo di sfollati, senzatetto, ed un collettivo di operatori dello spettacolo che ne fece un centro di sperimentazione artistica e attivismo politico. Furono sfrattati nel 2006. Da allora il palazzo è rimasto inutilizzato.
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