Il mosaico del catino è rimasto quello di Pasquale I (restaurato da papa Clemente XI - Giovanni Francesco Albani – 1700-1721), nel quale questo papa è raffigurato inginocchiato davanti alla Madonna con bambino seduta in trono nell’atto di baciarle il piede con aureola quadrata e non circolare, perché al momento era ancora vivente. Due schiere di angeli affiancano il trono della Madonna. Sul bordo inferiore del catino, campeggia la scritta “ISTA DOMVS PRIDEM FVERAT CONFRACTA RVINIS NVNC RVTILAT IVGITER VARIIS DECORATA METALLIS ET DECVS ECCE SVVS SPLENDET CEV PHOEBVS IN ORBE QVI POST FVRVA FVGANS TETRAE VELAMINA NOCTIS / VIRGO MARIA TIBI PASCHALIS PRAESVL HONESTVS CONDIDIT HANC AVLAM LAETVS PER SAECLA MANENDAM. (“Questa casa un tempo era crollata in rovina, ora risplende per sempre essendo decorata di vari metalli ed ecco che Dio le appartiene. Risplende come Febo nel mondo dopo che l’immonda copertura dell’orribile notte fugge. vergine Maria, per te Pasquale, il condottiero fidato, fonda con gioia questa casa che rimarrà per sempre”). Al vertice dell’arco absidale Cristo, racchiuso in una “noce”, adorato dai due angeli che gli sono accanto seguiti dai dodici apostoli. Nella parte bassa dell’arco, forse, le figure di Mosè e Elia o di San Pietro e San Paolo. Dietro l’altare maggiore, sulla fascia bassa dell’abside, si trovano tre affreschi, separati da false colonne, dipinti da Lazzaro Baldi (1624-1703). Il centrale, più grande, rappresenta San Lorenzo che lava i piedi ai poveri; a destra un angelo ispira San Giovanni evangelista che scrive il suo vangelo e, a sinistra, San Zaccaria con San Giovanni Battista da piccolo. Il catino conserva il mosaico di Pasquale I (817-824) (vedi di seguito).
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