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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Largo Magnanapoli - Chiesa di Santa Caterina da Siena (2)

Nel 1574, con i propri mezzi (che non erano pochi!) acquistò il terreno di Magnanapoli (subito alle spalle del Foro di Traiano), da Giovanni Battista Conti, ed ottenne, da papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni – 1572-1585), la cessione di un convento, esistente in loco, fondato da Pio V (Antonio Maria Ghislieri – 1566-1572) nel 1568. Nel 1575 inizia la costruzione della primitiva chiesa.
Dopo la morte di Porzia Massimo (+1603), prima priora del convento, si presentò la necessità di ampliarlo dato il numero notevole di nuove adesioni allo stesso.
Le suore mirarono quindi all’ampliamento del loro monastero, acquistando le rovine della Torre delle Milizie nel 1619 e un ulteriore palazzo vicino, sempre dalla famiglia Conti, nel 1620, inoltre Papa Paolo V (Camillo Borghese – 1605-1621) offrì contributi papali per riportare la torre in condizioni abitabili.
I lavori per il nuovo convento iniziarono nel 1608, inizialmente a spese del cardinale Scipione Borghese (1577-1633) su progetto di Carlo Maderno (1556-1629), ma si fermarono nel 1613 per mancanza di fondi.
Quando i lavori ripresero, nel 1628, avrebbero dovuto continuare secondo il progetto di Maderno (1556-1629), ma questi morì l’anno successivo e Giovanni Battista Soria (1581-1651) fu incaricato di completare la chiesa.
Alla fine dei lavori, il convento e la chiesa occuparono tutto lo spazio lungo la Salita del Grillo e lungo via Quattro Novembre, inglobando, quindi la Torre delle Milizie.
Nel 1640, il cardinale Alessandro Cesarini Juniore (1592-1644) consacra la Chiesa, mentre la facciata non fu completata che l’anno seguente.
Durante l’occupazione Francese (1809-1814) furono soppressi gli ordini religiosi ed anche le suore Domenicane di Santa Caterina da Siena dovettero abbandonare il convento, fino alla restaurazione dello Stato Pontificio. In quel periodo il convento fu adibito a Fabbrica di Tabacchi.
Nel 1839, Gregorio XVI (Mauro Alberto Cappellari - 1831-1846) riunì, alle Domenicane di Santa Caterina, quelle di Santa Maria Maddalena, al Quirinale.

Nel 1872, il governo italiano espropriò ed espulse, di nuovo, le suore dal convento. Il convento fu ceduto all’esercito e trasformato in una caserma militare.
La chiesa ha subito nel tempo un importante cambiamento dovuto all’apertura di via Nazionale (1875) che portò a un abbassamento significativo del livello della strada, risolto con la creazione di una doppia scala davanti al tempio, per accedere all’ingresso della chiesa e di un accesso alla cripta, scoperta dallo scavo, dall´esterno.
Nel 1913, per isolare la zona archeologica dei Mercati Traianei e  la Torre delle Milizie l’intero convento, ad eccezione della Torre delle Milizie e del tratto sulla Salita del Grillo, fu demolito. I lavori terminarono nel 1924.
La Torre del Milizie fu lasciata intatta, così come la parte di convento lungo la Salita del Grillo, che fu brevemente occupata da una scuola elementare per ragazze, intitolata alla principessa Iolanda.
Dal 1870, il governo italiano era stato anticlericale e non aveva ammesso cappellani militari che in rare eccezioni.
Nel 1915, intervenne un accordo formale con il Vaticano, perché fornisse all’esercito italiano un numero congruo di cappellani, nel 1925 fu istituito un Vicariato militare, e nel 1929 fu nominato il primo vicario episcopale, cui fu assegnata la nostra chiesa.

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