In questo luogo, Innocenzo III (Lotario dei conti di Segni – 1198-1216) fece edificare un monastero, dedicato a Sant’Andrea, con annessa una piccola chiesa che, per deformazione del nome “gallica”, fu chiamata “Sant’Andrea de Portogallo” (altre spiegazioni del toponimo sono state proposte, questa mi è sembrata la più lineare). La chiesetta fu titolo presbiteriale e parrocchia che, abolita nel XVI sec., divenne beneficio semplice di nomina del cardinale titolare di San Pietro in Vincoli. Nel 1606, per concessione di Paolo V (Camillo Borghese – 1605-1621), la chiesa ospitò l’Università dei Rigattieri che, in questa occasione, si riunì a quella dei Rappezzatori. L’Università dei Rigattieri (che si vestiva con sacconi bianchi), insieme a quella dei lavoranti dei materassari, era stabilita, nel 1521 (anno della sua fondazione), nella chiesa di Sant’Angelo in Borgo (demolita nel 1933, si trovava a ridosso del “passetto” – vedi via di Porta Castello – Borgo) e, nel 1525, nella chiesa di Santa Cecilia a Campo Marzio (vedi vicolo del Divino Amore – Campo Marzio). Nel 1595, uscirono dall’Università i padroni dei materassari (che vi erano entrati nel 1575) e l’Università si spostò a Santa Cecilia a Monte Giordano (demolita nel 1629) e, nel 1599, a Santa Maria in Cacaberis (Santa Maria del Pianto – vedi via della chiesa omonima a Regola). Nel 1606, dopo qualche riparazione ed abbellimento, l’Università dei Rigattieri si spostò nella vecchia chiesa di Sant’Andrea de Portogallo. La chiesa fu allora ridedicata a Sant’Andrea ed a San Bernardino da Siena (protettore dei Rigattieri). Nel 1704, essendo la chiesa divenuta oramai fatiscente, i Rigattieri ne realizzarono una nuova in posizione trasversale rispetto alla precedente, ad opera dell’architetto Francesco Fontana (1668-1708), come la tradizione tramanda o, in alternativa, ad opera (o con la collaborazione) di suo padre Carlo Fontana (1638-1714). I lavori terminarono nel 1707. La chiesa è di stile barocco con navata unica, coperta a botte, due altari laterali ed abside rettangolare. L’occupazione francese del 1798 portò alla soppressione (che avverrà, per tutte le università, nel 1801) della Corporazione dei Rigattieri ed all’abbandono della chiesa. Con il ritorno del potere papale, nel 1815, Pio VII (Barnaba Niccolò Chiaramonti – 1800-1823) assegnò la chiesa all’ “Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima della Neve”. L’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima della Neve era stata fondata, nel 1640, nella chiesetta di San Salvatore ai Monti (vedi via della Madonna ai Monti – Monti), con la protezione del cardinale (1627) Antonio Barberini (1607-1671), nipote del papa regnante Urbano VIII (Maffeo Vincenzo Barberini -1623-1644). L’Arciconfraternita ha, ancora oggi, la cura della chiesa e mette a disposizione della Comunità di Sant’Egidio i suoi locali per lo svolgimento di opere di bene.
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