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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_Capranica-Palazzo omonimo (2)

Nel 1456, il cardinale Domenico, dopo aver acquistato un certo numero di vecchie case, fece costruire (1446-1450) la metà destra dell’attuale palazzo e vi stabilì, oltre che la propria residenza, un collegio (Collegio Capranica) per giovani poveri romani e della città di Fermo, di cui era vescovo dal 1424, per l’avviamento alla vita clericale. Questa parte si identifica con la facciata caratterizzata da tre bifore.
Il cardinale affidò la gestione del collegio all’Arciconfraternita del SS. Salvatore ad Sancta Sanctorum (lo ricorda una targa all’angolo della torre) che selezionava gli aspiranti su segnalazione della nobiltà romana, vicina ai Capranica, e dei caporioni dei rioni di Roma.
Il Collegio era amministrato da un “Rettore” eletto annualmente tra gli studenti, sul quale vegliavano dei “Protettori” scelti dal casato Capranica. La Costituzione del Collegio, scritta dallo stesso cardinale Domenico Capranica, fu modificata sotto Alessandro VII (Fabio Chigi – 1655-1667) e sostituita dagli ordinamenti del clero romano, ad opera di Benedetto XIV (Prospero Lorenzo Lambertini – 1740-1758) che lo pose dipendente dalla Basilica Patriarcale di Santa Maria Maggiore.
Il collegio aprì le sue porte nel 1456 ed è tuttora in funzione. Una lunga interruzione intervenne tra il 1798 e il 1807, a causa dell’occupazione francese e l’istituzione della repubblica napoleonica fino al 1799 e quindi per il tempo necessario alla ricostituzione dei capitali necessari alla sua gestione. Per la dispensa dei corsi di Teologia e Diritto Canonico, gli studenti fecero riferimento alla Università della Sapienza fino alla metà del ´500, per poi riferirsi al collegio Romano, dopo l’istituzione dell’ordine dei Gesuiti.
La costruzione della parte sinistra del palazzo è dovuta al fratello di Domenico, il cardinale Angelo Capranica (1423-1478), che vi trasferì il collegio (sul cui portale fece incidere: “COLLEGIUM CAPRANICENSE”) e ristrutturò la parte antica come residenza della famiglia, nel suo ultimo anno di vita (1478). Il nuovo edificio si caratterizza con le tre finestre crociate, con la torre, più tardi ornata dagli affreschi di Maturino da Firenze (1490 -1528) e di Polidoro da Caravaggio (1499-1543), di cui non resta alcuna traccia.
Sotto la torre una “domus” romana che si crede la casa di Sant’Agnese e che, già prima dei Brancaleone, era stata trasformata in cappella, tuttora esistente.
Nel 1527, durante il sacco di Roma, un folto gruppo di studenti del collegio si sacrificarono, in difesa del papa, alla Porta di Santo Spirito. Per questo al collegio fu attribuito il titolo di “Almo”, “che dà vita”.
Nel 1679, nella parte antica del palazzo (destra) fu creata una sala teatrale (con l’eliminazione di alcune tramezzature) che ospitò “accademie” (1679), quando Innocenzo XI (1676-1689) chiuse tutti i teatri di Roma e fu poi trasformato in vero teatro, da Pompeo Capranica (1647-1706), nel 1695, su disegni di Carlo Buratti (1651-1734).
Funzionò come deposito dal 1895 al 1922 per poi essere adattato a sala cinematografica con il nome di “Cinema Capranica”, fino al 2000. Dal 2005 è divenuto una sala per congressi.
Il palazzo fu sopraelevato due volte: una nel XVII secolo e lq seconda da Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti - 1846-1878). Ne soffrì l’aspetto della facciata del palazzo che vide decrescere il dislivello tra la torre e il restante palazzo.
Nel 1562, una immagine miracolosa della Madonna, che si trovava al centro dell’edificio (se ne vede ancora l’inquadratura), fu trasferita sull’altare della Cappella di Santa Maria Vergine della chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini (vedi piazza omonima - Regola).
Nel 1953-55 il complesso ha beneficiato di un restauro globale.

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