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Il palazzo, che era stato prima degli Spada, fu poi acquistato, nel 1819, dalla famiglia Boncompagni Ludovisi, principi di Piombino, che, nella persona di Rodolfo Boncompagni Ludovisi (1832-1911), resistettero, fino al 1888, allŽesproprio.
Il compromesso trovato (1888), per risolvere il caso, fu la concessione, ai Boncompagni Ludovisi, di poter costruire un palazzo in Via Vittorio Veneto, detto poi Palazzo Margherita per il soggiorno che vi fece la regina Margherita di Savoia (1851-1926), dopo lŽassassinio del re Umberto I (1900). Dal 1946, Palazzo Piombino è divenuto lŽambasciata degli Stati Uniti.
Dopo la demolizione, di Palazzo Piobino (1888), lŽarea fu utilizzata saltuariamente, ora (1904) per essere un piccolo giardino con reperti archeologici, in occasione della visita del presidente francese Émile Loubet, ora come teatro e birreria, in occasione dellŽesposizione universale del 1911.
In quello stesso anno fu approvato il progetto di Dario Carbone (1857-1934) che dopo una lunga serie di controversie politico-amministrative, modifiche e contromodifiche, portò allŽinaugurazione della nuova galleria nel 1922, poi definitivamente finalizzata nel 1940, per opera dellŽarchitetto Giorgio Calza Bini (1908-1999).
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