Via dei Bergamaschi [1] (R.III – Colonna) (da Piazza Colonna a Piazza di Pietra)
“Alla nazione Bergamasca, si eresse una chiesa che venne dedicata a San Bartolomeo apostolo ed a San Alessandro martire. Il nome della nazione che divenne proprietaria di questo nuovo stabilimento, dié occasione alla denominazione che tutt’ora detiene la via. Fu anche dalla medesima nazione istituito in Roma un collegio per i giovani Bergamaschi che s’intitolò Cesaroli” [2].
In questa via era l’ospizio dei pazzi, poi trasferito a S. Sisto per concessione di Benedetto XIII (Pietro Francesco Orsini - 1724-1730). [3]
La chiesa, che è in piazza Colonna, fu detta di S. Maria della Pietà [4].
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[1] ) La strada fu aperta nel 1699 da Innocenzo XII (1691-1700).
[2] ) Sull’imbocco di via de’ Bergamaschi, dopo Piazza Colonna, l’arco delle Pietà o dei Pazzarelli (forse l’arco di Claudio demolito a metà del XVIII sec.).
[3] ) Fernando Riuz, cappellano di S. Caterina de´ Funari, e Diego ed Angelo Bruno, spagnoli, circa il 1546, si proposero di ricoverare i pellegrini, in una loro casa presso Piazza Colonna, ma vedendo che S. Filippo Neri già vi provvedeva, con la Congregazione della SS. Trinità, si risolsero di ospitare i “Pazzarelli” che nella città non avevano ricovero. Nel 1548, in seguito alla donazione di una casa contigua, da parte di una pia gentildonna, Faustina Francolinis, con il concorso di donna Giulia Colonna, del padre Lainez, generale dei gesuiti e del cardinale della Cueva, nipote del pontefice regnante, Pio IV approvò la formazione di una Confraternita de´ Pazzarelli nel 1561. Nel 1726, Benedetto XIII lo congiunse a l’ospedale di S. Spirito in Sassia. Solo dopo il 1913, Roma si dotò di un manicomio moderno (per l’epoca) per la cura della demenza. In fine, solo nel 1994, i Manicomi furono aboliti, in Italia, perché ritenuti inadeguati a risolvere il problema delle malattie mentali.
[4] ) Vedi Piazza Colonna (Colonna).
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