L’Ordine ebbe il sostegno finanziario della duchessa di Modena Laura Martinozzi d'Este (figlia del conte Girolamo Martinozzi e di Margherita Mazzarino sorella del cardinale omonimo) e di quello della principessa Camilla Orsini Borghese (1603-1685), (moglie di Marcantonio Borghese) edificarono monastero e chiesa tra il 1687 e il 1688. Il complesso ebbe successivi restauri e pitture del fratello Andrea Pozzo (1642-1709) sotto Clemente XI (Albani - 1700-1721), poi, restauri e ampliamento di Benedetto XIV (Lambertini - 1740-1758), per opera dell’architetto Mauro Fontana (1701-1767). Tra il 1760 e il 1779, il complesso fu ampiamente restaurato ad opera dell’architetto Pietro Camporese il Vecchio (1726-1781), sotto Pio VI (Giovanni Angelo Braschi – 1775-1799). Nel 1839, presero posto nel monastero, abbandonato dalle Orsoline, l’Accademia di Santa Cecilia e la Congregazione dei Musici, sotto la protezione di Santa Cecilia, fondata, nel 1584, da Gregorio XIII (Boncompagni – 1572-1585) che, nel 1870 fu soppressa. Nel 1873, lo Stato Italiano confiscò il complesso e, solo nel 1893, fu concesso all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di usare la chiesa come sala da concerto o come teatro per l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.
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