Le pitture ed i disegni del VI secolo rappresentano ancora, al posto della chiesa di Santa Maria dei Miracoli (tra via del Corso e via Ripetta), una gran tomba piramidale e le era di riscontro un altro mausoleo, dov’è ora Santa Maria in Montesanto (tra il Corso e via del Babuino). Era chiamato “Trullo” un rudere di torre, che stava dalla parte del Tevere e che, per un certo tempo, dette tale nome alla piazza che si andava formando. Questa fu mattonata tra il 1586 e 1588 sotto Sisto V (Felice Peretti - 1585-1590), meglio nel 1605 da Paolo V (Camillo Borghese - 1605-1621), che provvide anche al tratto “Strada del Popolo-Ponte Molle” (primo tratto della via Flaminia, fino a Ponte Milvio). Selciata nel 1624 da Urbano VIII (Maffeo Barberini - 1623-1644), si mostrava già ampia, ma “scoscesa e impraticabile per la maggior parte”, fino al pontificato di Clemente VII (Giulio de´ Medici - 1523-1534), il quale demolì alcune fabbriche. Gregorio XIII (Ugo Boncompagni - 1572-1585) l´aveva già abbellita con la fontana, che vi aveva fatta costruire da Giacomo della Porta (1533-1602) nel 1574 (Fontana del Trullo). Un'altra fontana “donata al popolo” pure da Gregorio XIII “per uso delle povere donne che non avevano dove lavare la biancheria” nel 1581, era a sinistra della piazza come si vede in un quadro della Galleria Nazionale di Arte Antica. L’antica fontana del “Trullo” che stava sulla Piazza, fu sostituita dallo stesso Della Porta, con un’altra, la cui base apparteneva al frontespizio del Tempio del Sole, i cui resti si trovano nella villa Colonna (Piazza Santi XII Apostoli - forse piuttosto il tempio di Serapide). Nel 1577-1578, per abbassare la fontana, Leonardo Sormani da Sarzana (1520-dopo 1590) sostituì il piede della tazza con un altro lavorato da lui (fu compensato con 75 scudi) e così finalmente la fontana fu completata nel 1578. Essa venne poi tolta da Leone XII (Annibale Clemente della Genga - 1823-1829), e trasportata a S. Pietro in Montorio. Quando Sisto V (Felice Peretti - 1585-1590) innalzò l'obelisco sulla Piazza (1589), esisteva, dunque, ancora la fontana Gregoriana. Le due chiese gemelle, Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli si aggiungono sulla piazza rispettivamente nel 1675 e nel 1678. I fienili, che già stavano sulla Piazza, erano stati abbattuti nel maggio del 1784, ma, per ampliarla ancora, fu allora (1812) abbattuta quella parte del convento dei frati “ordinis eremitarum”, che dopo le demolizioni di Paolo IV (Giovanni Angelo Medici - 1555-1559) era stata ricostruita al di qua delle mura. La forma della piazza era, però assai irregolare e dalla Porta Flaminia si allargava, in linea retta, verso via del Babuino, da una parte, e verso via Ripetta dall’altro. Solo alla fine del XVIII secolo, con l’occupazione francese (1788-1789) si cominciò a pensare di realizzarne una più ampia e regolare. Si deve a Giuseppe Valadier (1762-1839) la concezione e la realizzazione della piazza, come la vediamo oggi, i cui lavori terminarono nel 1834, con la costruzione delle rampe che salgono al Pincio.
|