Gli succedette (1567) nella proprietà suo figlio Nicola d´Aragona (coniuge di Giulia Astalli), che cedette “ad vitam” il palazzo al card. Scipione Gonzaga (1542-1593). Nel 1591, Giulia Astalli d`Aragona lo vendette allo stesso cardinale, il quale, tra il 1585 e il 1590, vi ospitò San Luigi Gonzaga e Torquato Tasso. Alla morte del cardinale Gonzaga (1593), subentrò, nella proprietà, Francesco Gonzaga (1546-1620), vescovo di Cefalù e di Mantova, che lo affittò al card.Giovanni Domenico Spinola (1580-1646) e al card. Ottavio Bandini (1558-1629). Nel 1642, lo acquistò Francesco Adriano Ceva (1580-1655) e, alla fine del secolo, la famiglia Negroni di Bergamo. Questa aveva acquistato anche il cofinante palazzo Soderini e, per opera di Carlo Francesco Bizzaccheri (1656-1721), riunì i due palazzi e ristrutturò il palazzo d’Aragona portandolo ai canoni del barocco. Agli inizi del XIX sec., il palazzo fu dei principi Galitzin e, nel 1886, di Luca Carimini (1830-1890) che vi fece aggiungere un piano.
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