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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza_Firenze-Palazzo_Omonmo-al_n_27 (3)

Probabilmente su disegni di Pierino de Gennaris da Caravaggio, il Palatium sorse su parte dei giardini appartenuti al card. Ascanio Sforza (1455-1505) ed ebbe funzione di palazzo di rappresentanza, dove Jacopo Cardelli riceveva la vasta cerchia di amici altolocati, come: il card. Alessandro Farnese senior (1468-1549), suo esecutore testamentario e il card. Agostino Spinola (1482-1537).
Dopo la morte di Jacopo, il palazzo fu affittato al card. Publicola Prospero Santacroce (1514-1589) e quindi (1537) al card. Rodolfo Pio da Carpi (1500-1564).
Nel 1551, papa Giulio III (Ciocchi dal Monte - 1550-1555) fece acquistare il palazzo dalla Camera Apostolica e lo assegnò al fratello Baldovino (1485-1556). A questo periodo risalgono ingrandimenti e decorazioni del palazzo su disegni di Bartolomeo Ammannati (1511-1592).
Nel 1555 Baldovino lasciò, per testamento, il palazzo al figlio Fabiano, ma papa Paolo IV (Carafa - 1555-1559), ricordando che l’acquisto e i lavori erano stati fatti dalla Camera Apostolica, confiscò tutti i beni dei Ciocchi del Monte.
Il successivo  papa, Pio IV (Medici - 1559-1565) arrivò ad un compromesso: Restituendo i beni ai Cecchi del Monte, ricevendo in possesso definitivo il Palatium di  Piazza Firenze (già Piazza de´ Ricci).
Nel 1562 il Granduca Cosimo de´ Medici (1519-1574) prende possesso del palazzo (che da allora si chiamò “Firenze”) ed inizia una serie di lavori per ingrandirlo (con il concorso di Jacopo Barozzi da Vignola - 1507-1573) ed abbellirlo (con il pittore Jacopo Zucchi - 1542-1596).
Nel 1737, estinti i Medici, il palazzo diviene la residenza del Ministro del Granducato di Toscana.
Nel 1872 diviene il Ministero di Grazia e Giustizia dello Stato Italiano.
Oggi ospita la Società Dante Alighieri.

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