La prima costruzione che fu addossata all’insula fu la chiesa di “San Biagio de Mercato”, dell’XI secolo, probabilmente fatta edificare dalla famiglia Boccabella, le cui abitazioni erano di fronte alla chiesa di cui la famiglia aveva il patronato (oggi palazzo Massimo Rignano – vedi piazza d’Aracoeli – Campitelli). Nel 1658, Alessandro VII (Fabio Chigi – 1655-1667) elevò il Sodalizio dei Casciani, detto della “SS. Spina della Corona di Nostro Signore Gesù Cristo”, a Confraternita e assegnò loro la chiesa di San Biagio. Nel 1665, la chiesa fu completamente ricostruita in stile Barocco e dedicata a S. Rita dei Casciani, ad opera controversa tra l’architetto Carlo Fontana (1638-1714), che sembra vi si sia dedicato solo parzialmente e l’architetto Felice della Greca (c.1629-1677). Quando le pendici del Campidoglio furono liberate da ogni costruzione, anche la chiesa di S. Rita fu demolita ma fu ricostruita poco lontano in via Montanara (vedi Campitelli). Durante le demolizioni, venne alla luce l’insula del II° secolo che faceva parte di un insieme di insule poste ai bordi di una via romana, impostata a 9 metri di profondità dall’attuale livello stradale, avente almeno cinque piani, con al piano terra una serie di Taverne ed al mezzanino le abitazioni dei negozianti, mentre nei piani superiori erano ricavate delle civili abitazioni, sempre meno curate tanto più si saliva di piano.
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