STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via Macel de’ Corvi (R. X - Campitelli; R. II - Trevi) (Strada scomparsa)

Corruzione medioevale di “Arcus manus carnae” che era il nome dato all’arco di Domiziano prossimo al Clivus Argentarius, che gli archeologi supposero che fosse esistito nel palazzo dei Corvini, ivi ubicato.

Riportato da Bassi e Panciroli, un assunto del 1847:"... due sono le opinioni intorno alla denominazione della strada. Alcuni raccontano che anticamente fosse detta "manus carnae", poi che essendo stata flagellata in questo luogo Santa Lucia vedova, avvenne che i carnefici diventassero di pietra e la sola mano gli restasse di carne, e che da ciò correttamente derivasse "macel de' corvi".

Sembrando tale spiegazione poco soddisfacente, ci atterremo con più sicurezza  al parere di quegli scrittori, che fanno derivare l’origine del suddetto nome dalla famiglia "Corvi, o Corvina" che qui aveva il suo sepolcro, e ai tempi andati vi si vedeva la statua del primo stipite (capostipite) della medesima famiglia Corvina, citata in una memoria della seguente narrazione: "Mentre i galli tenevano assediata alla città di Roma, uno di essi, di gigantesca statura, sfidò a battaglia un cavaliere romano di nome Marco Valerio. Avvenne che nell'azzuffarsi che facevano, un corvo si fermasse sopra l'elmo di Marco Valerio e col menare degli artigli ferisse nel visto il guerriero nemico, togliendogli la vista, dacché gli si desse facile di trafiggerlo. Per tale riportata vittoria venne dato ad esso, lui e i suoi discendenti, il soprannome di Corvino e gli fu eretta una statua con un corvo in cima all'elmo. In seguito per decreto del Senato fu concesso alla sua famiglia l'onore della sepoltura nella città e Publio Bibolo per il primo partecipò di quest'onore come consta dalla seguente iscrizione che tuttora leggesi nel monumento sepolcrale della famiglia Corvi che scorgesi nel detto luogo, come ci riporta il Milizia:

C(aio). Publicio. L. F. Bibulo. Aed(ili). P(lebis). L.
Honoris. Virtutisque. Causa
Senatus. Consulto. Populisque. Iussu
Locus. Monumento
Quo. Ipse. Posterique. Eius. Inferrentur.
Publicae. Datus. Est.

Dal sin qui detto, chiaro apparisce che dalla statua di Valerio Corvino, e dal monumento sepolcrale della famiglia corvi ha preso il nome la strada di cui sopra" (Rufini - Piazze, Strade  e Borghi della Città di Roma - 1847).