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STRADE DELLA ROMA PAPALE

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Nel XV secolo, Pietro Capizucchi e poi il figlio Marcello (?-1608) operarono numerosi acquisti di case confinanti, che, demolite potessero costituire lo spazio sufficiente per realizzare il palazzo.
Per questo, nel 1580, Marcello incaricò: prima Jacopo Barozzi, detto il Vignola (1507-1573)), poi, alla sua morte, Giacomo della Porta (1532-1602).
Nel 1616, i Capizucchi unirono il palazzo con le loro case al di là del vicolo Capizucchi con un arco.
Più tardi acquistarono ancora case confinanti ed ingrandirono il palazzo (1672-74) per opera di Mattia De Rossi (1637-1695).
Con la morte di Alessandro Capizucchi, nel 1813, il casato si estinse ed il palazzo venne venduto al marchese Ippolito Cipriani (?-1835) quello stesso anno.
Nel 1841, poco dopo la morte del marchese Ippolito Cipriani (1835), la vedova, Camilla Gavotti Verospi (1806-1859), che aveva la tutela del minore marchese Benedetto Cipriani (1830-?), vendette il palazzo a Giuseppe Troili, marchese di Vallepietra, che sopraelevò il palazzo di un piano.
Il palazzo fu poi venduto ai Massimo che, nel 1924, lo vendettero ai Gasparri che lo detengono ancora oggi.

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